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L’arte dello champagne

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Nella suggestiva cornice dello Stadio di Domiziano, la più antica Maison de Champagne racconta la sua tradizione di eccellenza in tre serate speciali. Per la seconda serata, Ruinart in partnership con Wall Street Italia e Unicredit ha organizzato un evento esclusivo che ha visto come ospiti manager di successo.

A cura di Francesca Gastaldi

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 L’ingresso alle Crayères Ruinart

Il fascino di un’area archeologica tra le più suggestive di sempre, un artista d’eccezione e il gusto di prestigiose bollicine che hanno conquistato la fama mondiale: sono queste le premesse di Maison Ruinart Roma, esclusivo evento organizzato nella capitale le serate del 10, 11 e 12 ottobre. Dopo quello dello scorso anno a Venezia, all’interno del leggendario Gritti Palace, la più antica Maison de Champagne ha scelto l’atmosfera della città eterna per raccontare la sua lunga storia di eccellenza ed eleganza, frutto di un’antica tradizione che si tramanda dal 1729.

Cornice e insieme cuore dell’evento, la straordinaria location dello Stadio di Domiziano, area archeologica oggi Patrimonio Unesco, nascosta sotto il fervore di Piazza Navona. Qui, dove un tempo andavano in scena spettacoli, combattimenti ed esibizioni ginniche che potevano contare fino a 30 mila spettatori, Maison Ruinart firma un appuntamento che si pone come primo obiettivo quello di far vivere ai selezionatissimi ospiti un’esperienza unica, capace di coniugare arte, gusto, cultura e innovazione.

L’amore dell’elegante etichetta per il mondo dell’arte, infatti, affonda le sue radici nell’iconica réclame fatta realizzare nel 1896 dal giovane artista ceco Alphonse Mucha, destinato a diventare uno dei maggiori esponenti dell’Art Nouveau. Da quell’emblematico manifesto pubblicitario, che rappresenta il primo caso nella storia dello champagne, sono stati molti i giovani artisti che nelle loro opere si sono ispirati ai valori e al patrimonio di Maison Ruinart: da Marten Baas con il suo Bouquet de Champagne, tributo a “l’art de vivre à la française”, a Georgia Russell con Le Grand Livre fino all’eclettico Liu Bolin.

Liu Bolin x Ruinart Vineyard
Un’opera realizzata da Liu Bolin x Ruinart – Vineyard

L’artista, famoso per i suoi camouflage, sarà infatti ospite d’onore dell’evento romano e in questa occasione presenterà gli 8 masterpiece realizzati dopo il soggiorno a Reims,  storica sede della Maison. Al centro delle opere, il desiderio di puntare l’obiettivo sulle tecniche e sul know how trasmessi nella creazione dello champagne. “Sono rimasto particolarmente colpito dall’expertise del team e da come le risorse naturali circostanti vengono poste al servizio della produzione dello champagne”, racconta Liu Bolin “dai vigneti alle cave di gesso, la cui temperatura e umidità sono ideali per la produzione del vino, il team di enologi di Ruinart trae il massimo possibile dalla natura, senza danneggiarla in alcun modo. Ho quindi voluto utilizzare questa serie per mettere in luce il loro lavoro”.

A fare gli onori di casa durante le tre serate anche il presidente di Maison Ruinart Frédéric Dufour e lo chef de cave Frédéric Panaïotis, a cui si deve la creazione degli assemblaggi delle Cuvée e a cui spetterà il compito di svelare e raccontare agli ospiti l’antica e affascinante arte dello Champagne.

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Il cortile di Maison Ruinart a Reims 

Arte che Ruinart tramanda di generazione in generazione, con una passione tale da aver permesso alle sue cantine di essere riconosciute come Patrimonio dell’Umanità. Già dal 1931, infatti, le Crayères sono state le uniche cantine a essere incluse in un decreto del Ministero dell’Istruzione Pubblica e delle Belle Arti come luogo naturale e monumento di valore artistico, storico, scientifico e pittoresco.

Anche il menu della serata annovera una firma celebre, quella di Cristina Bowerman che si esibirà in uno show cooking ideando diverse proposte culinarie in abbinamento a quattro bottiglie della maison: Cuvée Ruinart Blanc de Blancs, Ruinart Rosé, Dom Ruinart 2006 e Dom Ruinart Rosé 2004. La chef, tra le poche italiane ad aver conseguito la stella Michelin, racconterà Maison Ruinart attraverso il food concept che l’ha resa famosa, in un mix tra alta cucina e street food, tradizione e modernità. Ad attendere gli ospiti anche il poetico viaggio in virtual reality che ha contribuito ad accrescere la fama della prestigiosa etichetta: Petit R, il personaggio animato che simboleggia l’antica tradizione di Ruinart, prenderà vita sulla tavola allestita accompagnando gli invitati in un’esperienza di assoluto stupore, facendogli scoprire gli highlights di quelle che sono ormai considerate le bollicine per eccellenza.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di ottobre del magazine Wall Street Italia.