Società

La sfida di Chavez: “Battero’ il cancro”

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Di Matteo Rigacci

Poche ore dopo il suo rientro in Venezuela, il presidente Hugo Chavez ha parlato davanti a migliaia di sostenitori, indicando che sta “risalendo la china” nella sua lotta contro al cancro, contro “il male – ha precisato – che si è insediato nel mio corpo”. Ma, ha aggiunto, “vi assicuro che vinceremo questa battaglia”. “Mi sono messo nelle mani di Dio e in quelle della scienza della medicina, questa è l’ora della vita e della patria”, ha sottolineato il leader ‘bolivariano’, rivolgendosi alla folla di sostenitori dal balcone centrale del Palazzo Miraflores, sede della presidenza a Caracas.

Anche se non ha precisato quale sia il cancro contro il quale sta lottando, Chavez è stato molto chiaro nel sottolineare che tale “battaglia” è in pieno svolgimento: “Che nessuno creda che la mia presenza oggi in questo posto significa che abbiamo vinto la battaglia. No. Abbiamo iniziato a risalire la china”.

Riferendosi poi ai due interventi chirurgici ai quali è stato sottoposto nelle ultime settimane a Cuba, Chavez ha aggiunto: “La seconda operazione è del 20 giugno, non lo dimenticherò mai. Il 24 giugno ero ancora in terapia intensiva, nell’ambito di un processo di guarigione lenta ma netta”. Tale intervento, ha proseguito, è stato “rilevante” e si é protratto “per più di sei ore: mi sono messo nelle mani di Dio e della scienza”, ha detto ricordando inoltre che sta “mangiando con voracità, come non mi era mai capitato prima”. “Viva il Venezuela, la ‘revolucion bolivariana’… i popoli dell’America Latina e dei Caraibi, viva Fidel, Cuba, viva la vita, viva Chavez”, ha proclamato il presidente.

Dal ‘balcon presidencial’ di Miraflores, Chavez è d’altro lato apparso in compagnia del fratello, Adan, e delle due figlie, Maria Gariela e Rosa Virginia. A seguire il discorso c’erano migliaia di suoi sostenitori, con bandiere e camicie rosse, molti dei quali mostravano ritratti e immagini con foto di Chavez, mentre urlavano messaggi di auguri e di una pronta guarigione. “Con Chavez tutto, senza Chavez niente, benvenuto ‘comandante'”, affermavano molti dei presenti.

Fra qualche ora è in programma a Caracas una grande sfilata militare, per ricordare il bicentenario della dichiarazione dell’indipendenza del Venezuela. E’ probabile che Chavez non partecipi alla cerimonia, mentre potrebbe invece essere presente alla chiusura delle celebrazioni l’8 luglio.

Nella capitale, soprattutto tra l’opposizione ‘antichavista’, si parla d’altra parte con insistenza della lotta per il potere scaturita tra i clan del presidente durante la sua lunga assenza, quasi un mese, a Cuba. Non è da escludere, affermano i ‘rumors’ di Caracas, un rimpasto all’interno del governo e nelle alte cariche dello Stato.