Economia

Kobe Bryant, maxi risarcimento per la famiglia. Ecco perchè

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La spettacolarizzazione della morte di Kobe Bryant e di sua figlia Gianna Maria è costata 28,5 milioni di dollari alla contea di Los Angeles.

È stato infatti stabilito un risarcimento alla vedova Vanessa e alle tre figlie, per l’inopportuna diffusione delle foto dell’incidente in cui, il 26 gennaio 2020, persero la vita il cestista dei Los Angeles Lakers insieme alla figlia 13enne Gianna e ad altri sette passeggeri. 

Cos’è successo

Il giorno dell’incidente, alcuni agenti del dipartimento dello sceriffo e alcuni pompieri scattarono alcune fotografie a Calabasas, il luogo nella contea di Los Angeles in cui precipitò l’elicottero su cui volava la leggenda NBA 41 enne Kobe Bryant.

Con lui la figlia, le compagne di squadra di Gianna, Payton Chester e Alyssa Altobelli, i genitori di Alyssa, John e Keri Altobelli, la madre di Payton, Sarah Chester, l’allenatrice di basket femminile Christina Mauer e il pilota Ara Zobayan. Secondo l’accusa i soccorritori si scambiarono e condivisero con altri le foto dell’elicottero precipitato e dei 9 cadaveri.

Durante il processo Vanessa Bryant aveva denunciato l’acuirsi del dolore nel sapere che queste foto circolassero liberamente nel momento in cui lei e le figlie Natalia, Bianka e Capri stavano cercando di elaborare il lutto.

L’accordo che chiude la vicenda

L’accordo da 28,5 milioni di dollari include anche il risarcimento da 15 milioni di dollari, deciso dalla giuria del tribunale federale che ha affrontato il caso. Durante il processo era emerso come un poliziotto avesse mostrato a un barista la foto del cadavere di Kobe Bryant e che i pompieri le avessero fatte circolare durante un pranzo.

Fortunatamente l’immagine del cadavere non è arrivata ai media ma Vanessa Bryant all’epoca del processo dichiarò come vivesse “nel terrore che prima o poi possano spuntare sui social media“.

Proprio per questo la giuria condannò la contea di Los Angeles al risarcimento per l’invasione della privacy subita.

In base all’accordo firmato dalle parti, con il risarcimento si chiude ogni forma di contenzioso, anche potenziali rivendicazioni future nel caso che le immagini vengano diffuse.

Sono stati così aggiunti dei fondi utili a saldare eventuali richieste di risarcimento delle figlie. L’avvocato di Vanessa Bryant auspica che con questo accordo cessi la pratica disumana della spettacolarizzazione di incidenti, morti e dolore tipica dell’epoca odierna.

L’icona del basket lasciò in eredità un patrimonio stimato di 600 milioni di dollari.