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Investitori a caccia di dividendi

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Prima di fare un investimento è importante definire quali sono i propri obiettivi finanziari, che derivano dalle esigenze future di spesa e dalla capacità di risparmio. La realizzazione degli obiettivi dipende sia dalle preferenze in materia di rischio che dalle opzioni di investimento disponibili.

Al di là della performance settoriale, le condizioni di mercato, i fondamentali delle società, uno dei fattori ma anche una delle strategie di investimento più importanti da considerare è il valore del dividendo distribuito dalle società quotate. Il dividendo è il miglior modo di percepire un extra reddito soprattutto se l’investimento è in ottica di lungo termine in un contesto di alta inflazione.

Oltre a fornire un reddito annuale, il valore della cedola distribuita viene percepito anche come un paracadute in caso di volatilità dei listini.

Ci sono società che vengono acquistate perché distribuiscono dividendi generosi: si tratta dei cosiddetti titoli value, che appartengono a settori considerati ormai “maturi”, per esempio quello energetico o delle utility, dove le aziende hanno flussi di cassa che seguono un trend costante nel tempo e remunerano gli azionisti sotto forma di dividendi con una certa continuità.

D’altro canto ci sono anche delle società, principalmente il tech Usa, che nell’ultimo ventennio hanno registrato dei tassi di crescita stellari, non a caso sopranominati titoli “growth”. Un’altra caratteristica di questo tipo di società è che preferiscono reinvestire la propria liquidità in azienda o in riacquisti di azioni proprie, piuttosto che premiare gli azionisti.

Ma vediamo quali sono le blue chip più generose di Piazza Affari e quelle Usa inserite nell’indice S&P 500 in relazione al rapporto dividend yield, dato dal rapporto tra la cedola e il prezzo del titolo. E’ bene sottolineare che il diritto a incassare il dividendo matura se e solo se si possiede l’azione nel giorno in cui il titolo stacca la cedola.

Le cedole del Ftse Mib

Tra le blue chip più generose nei confronti degli azionisti di Piazza Affari, in base ai risultati preliminari dell’esercizio 2022 da poco annunciati, spicca il produttore di auto Stellantis. La società guidata da Carlos Tavares ha un dividend yield dell’8,3% e paga un dividendo di 1,34 euro per azione. Alle spalle del primo gruppo industriale italiano spiccano una pattuglia di titoli del settore finanziario, assicurativo e delle utility.

Il secondo posto va al gruppo assicurativo Unipol, con un dividend yield del 7,6% e cedola di 0,37 euro.

Il terzo posto della nostra top-5 va al leader nel settore delle utility, Enel. La società guidata da Francesco Starace ha un dividend yield del 7,2% e distribuisce 0,38 euro per azione. Al penultimo posto troviamo un’altra utility, A2A, con un dividend yield del 6,6% e un dividendo pari a 0,09 euro. Al quinto posto c’è il gigante bancario guidato da Carlo Messina, Intesa Sanpaolo, con un dividend yield del 6,5% e una cedola pari a 0,16 euro.

Le società Usa più generose

Spostandoci dall’altra parte dell’Oceano, tra le società più generose dell’indice S&P 500, che distribuiscono dividendi trimestralmente (per comodità abbiamo inserito la cedola annuale) troviamo Lumen Technologies con un dividend yield stellare del 20,5% grazie a una cedola di 0,80 dollari. Segue, ma con un distacco importante, il gigante energetico, Devon Energy. Il gruppo guidato da David Hager ha un dividend yield del 9,6% e paga una cedola di 5,2 dollari. Al terzo si trova un’altra società del settore oil & gas, ovvero Dimondback Energy. Il produttore di petrolio e gas ha un dividend yield dell’8,4% e premia gli azionisti con un pagamento di 11,3 dollari per azione. VF Corporation, leader nel settore dell’abbigliamento si aggiudica il quarto posto con un dividend yield del 7,8% e cedola di 2 dollari .

All’ultimo posto il produttore di tabacco Altria Group, che distribuisce un dividendo di 3,7 dollari.

 

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di marzo 2023 del magazine di Wall Street Italia