Economia

Intesa SanPaolo si conferma al top: profitti oltre le attese

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MILANO (WSI) – Battono le attese del consenso i profitti raggiunti da Intesa Sanpaolo che chiude il 2017 con un utile netto contabile di 7,31 miliardi compreso il contributo pubblico per l’acquisizione delle due banche venete, veneto Banca e Popolare di Vicenza.

Questi i dati, approvati questa mattina dal cda del gruppo guidato dal ceo Carlo Messina, che risultano superiori alle attese degli analisti di Banca Akros che si aspettavano circa 7 miliardi con il contributo e 3,484 miliardi senza. Lo scorso anno i proventi operativi netti sono stati pari a 17,177 miliardi (+1,2% sul 2016), mentre i costi operativi hanno toccato 8,739 miliardi, +0,4% sul 2016.

Il risultato della gestione operativa è stato di 8,438 miliardi, con un aumento del 2% sul 2016, e quello del quarto trimestre di 2,14 miliardi dagli 1,82 miliardi del quarto trimestre 2016 (+17,6%). nel corso del 2017 il gruppo ha erogato 50 miliardi di prestiti a medio lungo termine a famiglie e imprese in Italia, con un aumento del 2,6% sul 2016 (di cui circa 43 miliardi erogati a famiglie pmi, +4,4% sul 2016), riportando in bonis circa 21 mila aziende e più di 73 mila dal 2014. Nell’arco del piano è stato dato nuovo credito per 200 miliardi, superando l’obiettivo iniziale di 170 miliardi.

A livello di gruppo è prevista anche la riduzione delle entità giuridiche, “mantenendo i marchi con più valore per la clientela, con la fusione di 12 società controllate nella capogruppo: Banco di Napoli, Cr Firenze, Cr Pistoia e Lucchesia, Cr Veneto, Carisbo, Cariromagna, Cr Friuli Venezia Giulia, Banca Nuova, Banca Apulia, Banca Imi, Banca Prossima e Mediocredito Italiano”.

Infine il cda presieduto da Gian Maria Pietro Gros ha deciso di proporre all’assemblea dei soci la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio della banca in azioni ordinarie. Il rapporto di conversione individuato sarà pari a 1,04 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio, senza pagamento di alcun conguaglio in denaro e con contestuale eliminazione nello statuto dell’indicazione del valore nominale delle azioni. Dopo i risultati 2017 il titolo delle banca non brilla in borsa e guadagna solo lo 0,62% a 3,1025 dopo una mattinata difficile considerando soprattutto il flash crash di Wall Street.