Giornata di grande tensione fra gli addetti ai lavori dell’industria musicale e i guru di Internet dopo l’ordinanza del giudice di San Francisco che vieta a Napster di mettere a disposizione brani coperti dal diritto d’autore.
La societa’, uno dei piu’ grandi distributori di file MP3, ha gia’ annunciato battaglia e – attraverso i suoi legali – sta preparando il ricorso in appello.
“Difenderemo a tutti i costi il diritto di scambiare liberamente musica sulla Rete”, ha dichiarato Shawn Fanning, fondatore di Napster.
Napster, che e’ una delle societa’ high-tech piu’ “attraenti” del panorama economico spuntate negli ultimi sei mesi, e’ riuscita a imporsi nel settore proponendo al pubblico un software che consente a piu’ di 20 milioni di utenti di scambiarsi liberamente qualsiasi brano musicale.
Pur essendo l’unica societa’ nel mirino del giudice, Napster non e’ la sola a offrire file musicali attraverso la Rete. Gia’ MP3.com era caduta nelle maglie della giustizia, strappando poi un accordo con le case discografiche.
Le maggiori case discografiche del mondo hanno giurato battaglia contro Napster, appoggiate da un grande numero di star, come Madonna, Metallica, Paul McCartney, Ricky Martin, allarmate all’idea di perdere le royalties che percepiscono sulla vendita di ogni CD.
Marilyn Hall Patel, il giudice federale che ha ordinato il provvedimento restrittivo, ha espresso apprezzamenti durissimi contro la societa’, lasciandole tempo solo sino alla mezzanotte per cancellare dai propri archivi elettronici tutta la musica su cui vige il copyright. In pratica potrebbero rimanere solo alcuni canti di montagna e gli inni patriottici.
“Napster ha creato un mostro – si legge nel dispositivo della sentenza – Adesso paghi le conseguenze”.
Portali Internet, societa’ discografiche e siti Internet che guardavano a Napster come il nuovo modello tecnologico da prendere ad esempio dovranno adesso rifare i propri conti.