Economia

Inps, Corte dei conti accerta buco monstre da 6 miliardi

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ROMA (WSI) – Alla fine il buco per l’Inps è stato certificato direttamente dalla Corte dei Conti nella Relazione sulla gestione finanziaria dell’Istituto di previdenza sociale relativo al 2017.

Il risultato economico di esercizio dell’Inps mostra un valore negativo per oltre 6 miliardi.

“Il susseguirsi di risultati economici negativi si riflette sulla progressiva erosione del patrimonio netto che si attesta a fine esercizio su un importo di poco meno di 78 milioni e che passa in territorio negativo in sede di assestamento del bilancio di previsione 2017 (…) in peggioramento la gestione finanziaria di competenza con un avanzo di 351 milioni (erano 1,434 miliardi nel 2015), determinato dalla somma algebrica del risultato di parte corrente negativo per 457 milioni (- 3,432 miliardi nel 2015) e di quello di parte capitale positivo per 808 milioni (4,865 miliardi nel 2015)”.

La ricetta per i commissari contabili è sistemare i rapporti finanziari dell’Inps con lo Stato.

“La situazione patrimoniale dell’Inps tornerà ad attestarsi su un saldo, tra poste dell’attivo e del passivo, in deciso miglioramento per effetto della disposizione contenuta nella legge di Bilancio per il 2018 che, attraverso una ‘sistemazione’ dei rapporti finanziari dell’Istituto con lo Stato, riconosce la natura di trasferimento a titolo definitivo dei debiti per anticipazioni alla gestione previdenziale per un importo di circa 59,455 miliardi e la compensazione di crediti e debiti per circa 29,423 miliardi”.

Ma è soprattutto insistendo su una riforma della governance, da attuare con la prossima legislatura che i conti possono tornare in territorio positivo.

“La riforma del sistema di governo dell’Istituto ad opera del d.l. n. 78/2010, di accentramento nella figura del presidente dei compiti prima spettanti al Consiglio di amministrazione, non si è mostrata, infatti, sufficiente a conferire all’Istituto migliore equilibrio, in particolare, nei rapporti con il Consiglio di indirizzo e vigilanza”.