Il Dow Jones supera quota 30mila punti per la prima volta

L’avvio ufficiale della transizione politica di Joe Biden alla Casa Bianca, con l’apertura dei relativi protocolli, nonché una designazione rassicurante come quella di Janet Yellen per il futuro Tesoro Usa, hanno spinto l’indice Dow Jones oltre la soglia, mai superata prima d’ora, dei 30mila punti.

Janet Yellen, prima donna a ricoprire la carica di presidente della Federal Reserve fra il 2014 e il 2018 sarebbe dunque destinata a diventare anche la prima donna a prendere il comando del Dipartimento più importante dell’amministrazione americana, se non altro per quanto riguarda l’influenza sui mercati.

L’economista 74enne è considerata una “colomba” per quanto concerne la politica monetaria, nonché un’esperta di mercato del lavoro attenta al tema dell’equità sociale – affrontato anche dalla posizione solitamente “distaccata” di presidente della banca centrale.

Al di là di questo, la designazione della Yellen rappresenta uno degli esempi lampanti di ritorno alla “normalità” che la nascitura amministrazione Biden ha voluto cucirsi addosso. Per quanto riguarda esperienza e competenza, infatti, nessuno dubita delle capacità della Yellen – che è riuscita a farsi largo nell’accademia in un’era (ancora) più maschilista di quella attuale.

Sotto il profilo politico la nomina della Yellen riprende un leitmotiv generale che vede nello spartito della nuova amministrazione Biden molti nomi che già appartenevano all’era Obama, di cui lo stesso senatore del Delaware fu vice per entrambi i mandati.

Dow Jones “primo della classe” a novembre

Per quanto riguarda la performance complessiva dell’indice Dow Jones, nel corso di novembre, si registra un balzo del 13%. Un incremento superiore a quello osservato negli altri due indici di riferimento, l’S&P 500 (+11,2%) e il Nasdaq Composite (+10,1%).

A spingere il Dow è stata la rotazione di portafoglio avviata con le prime notizie sull’efficacia dei vaccini anti-covid. Prefigurando la fine della pandemia, gli investitori avrebbero così privilegiato i titoli a buon prezzo facenti parte del paniere Dow Jones, a detrimento di alcuni titoli tech che avevano visto grandi acquisti nei mesi dei lockdown.
Emblematica in tal senso è la caduta del 27%, rispetto al record del mese scorso, sperimentata Zoom, la nota società attiva nelle videoconferenze da remoto.