Società

IL DOPO-FED:
ECCO GLI EFFETTI

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(WSI) –
Tassi di Interesse: in area euro ieri i rendimenti sono rimasti sostanzialmente stabili in una giornata in cui i dati sulla produzione industriale tedesca inferiori alle attese non hanno avuto alcun impatto sui mercati, con gli operatori in attesa della riunione della Fed di ieri sera. Nella giornata odierna è probabile che i rendimenti dei titoli obbligazionari tornino a salire sulla scia della Fed che ha lasciato aperta la possibilità di altri rialzi nel corso dell’anno qualora l’inflazione dovesse accelerare.

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Ieri è proseguito il rialzo delle break even inflation, movimento che potrebbe continuare oggi nel timore della permanenza di rischi inflattivi anche se la stabilizzazione del prezzo del petrolio potrebbe rappresentare un freno al movimento. Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili dopo la decisione della Fed di mantenere i tassi fermi al 5,25% ed in lieve rialzo in mattinata. La Fed ha basato la propria decisione sull’ipotesi che la moderazione della crescita sortisca effetti positivi anche sui prezzi. Allo stesso tempo ha enfatizzato la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi laddove i rischi inflattivi si materializzassero.

La decisione ha visto dissenziente Lacker, presidente della Fed di Richmond che avrebbe invece preferito un rialzo di 25pb. L’effetto più rilevante sul mercato obbligazionario è stato un sensibile recupero delle breakeven inflation dei Tips su tutte le scadenze e si tratterà della principale variabile da monitorare nei prossimi giorni. La possibilità di un ulteriore rialzo a settembre od ottobre rimane in essere, alla luce di dati sui prezzi core che potrebbero risultare peggiori delle attese.

Il dato sul Cpi core atteso in pubblicazione il 16 agosto p.v. non dovrebbe invece riservare sorprese negative il che potrebbe agire a favore della decisione della Fed di oggi che verosimilmente si inquadra nella volontà della banca centrale di non portare i tassi sopra la soglia del 5,5% per evitare di penalizzare eccessivamente la crescita. Per oggi i tassi decennali dovrebbero incontrare una valida resistenza in prossimità del 4,95%.

Valute: Dollaro in lieve apprezzamento verso Euro dopo la decisione della Fed. Gli operatori hanno preso atto che potrebbe trattarsi di una pausa e non necessariamente di un’ultimazione della fase di rialzo dei tassi. Questa considerazione potrebbe pertanto beneficiare il Dollaro in attesa del dato sulla bilancia commerciale di domani. Ribadiamo la possibilità di raggiungere in settimana il supporto a quota 1,27.

Materie Prime: secondo l’EIA l’attività dell’impianto in Alaska della BP dovrebbe riprendere nel gennaio 2007. Il mancato contributo da parte del principale impianto statunitense potrebbe portare, come già dichiarato dal Dipartimento dell’energia Usa, all’utilizzo delle riserve strategiche soprattutto se a questo si aggiunge un eventuale blocco delle attività nel Golfo del Messico da parte di uragani. Ieri le quotazioni del greggio Wti sono scese dello 0,87% a 76,31$/b. Oggi sono attesi i dati sulle scorte di greggio Usa, che secondo la stima mediana di Bloomberg News dovrebbero continuare a scendere.

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