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Guerra su Generali? Non solo Axa, ora la vogliono Allianz e Intesa SanPaolo

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Non solo i francesi dell’Axa e la tedesca Allianz, ma ora anche la più importante banca italiana, Intesa SanPaolo, starebbe pensando di mettere mano sulle Generali.

Come riporta un articolo de La Stampa, sono due gli scenari che si starebbero formando per quanto riguarda il destino della compagnia del Leone di Trieste, da una parte Allianz, come ha annunciato il suo ad Oliver Baete, sarebbe proprio a caccia di una grande acquisizione.

“Dobbiamo cercare chi sarebbe adatto a noi, con un bilancio pulito e alla nostra portata”.

E nel mirino sarebbero cadute la svizzera Zurich e l’italiana Generali che capitalizza circa 21 miliardi, meno di un terzo dei 73 miliardi che Allianz vale in Borsa.

Dall’altra parte Intesa Sanpaolo starebbe valutando un’operazione su Trieste anche se da entrambe, arrivano secchi no comment alle indiscrezioni di stampa e di mercato.  C’è anche chi ipotizza un intervento su Generali da parte di Allianz con a fianco proprio la banca guidata da Carlo Messina per garantire l’italianità dell’operazione, anche se poi ci sono altri che fanno notare che la banca non avrebbe alcuna intenzione di far da stampella ad un soggetto terzo.

Ma gli ostacoli sono comunque dietro l’angolo. Innanzitutto i problemi Antitrust dato che Allianz in Italia è terza dopo Generali e Unipol e quest’ultima inoltre è attiva solo nel ramo danni.

L’altra ipotesi che affiora prevede un ruolo maggiore di Intesa SanPaolo mentre Allianz sarebbe interessata solo ad alcuni settori di Generali.

“È vero che Baete va cercando di espandersi negli Stati Uniti (dove praticamente le Generali non ci sono), ma è pur vero che il Leone è forte in mercati come l’Argentina, ha una buona presenza in Brasile ed è ben piazzata in Francia, sulla cui filiale Baete aveva messo gli occhi già mesi fa, prima che l’ad di Trieste, Philippe Donnet, dichiarasse quel mercato strategico. Anche in estate, Baete immaginò di muovere sulle Generali cedendo Italia e Germania a Zurich. Non se ne fece niente. Adesso le pedine in campo si moltiplicano. Secondo Unicredit, toccherà a Mediobanca, col 13%, vigilare sull’indipendenza del Leone, che ha in pancia qualcosa come 500 miliardi di asset. Si profila un nuovo scontro, dopo Rcs, tra Intesa e Piazzetta Cuccia? Si vedrà”.

Analisti: piano difficilmente attuabile

Secondo gli analisti di Equita SIM le indiscrezioni su un’alleanza tra Intesa e Allianz per un’aggregazione con Generali “sembra poco verosimile e il piano difficilmente attuabile viste le complessità di integrare due reti completamente diverse, senza considerare gli eventuali vincoli antitrust sul mercato domestico”. Attualmente a Piazza Affari i titoli Generali volano di quasi il +5%, mentre il primo azionista della compagnia di assicurazione, Mediobanca, guadagna poco meno di un punto percentuale. Su Intesa e Allianz si abbatte invece la lettera.

Sulla maxi operazione questo scrive Il Giornale:

“Non a caso Intesa è stata la protagonista della recente «rifondazione» di Rcs (il Corriere della Sera), appoggiando la scalata di Urbano Cairo; e più recentemente si è schierata come advisor al fianco di Mediaset per parare i prossimi colpi di Vivendi. In entrambi i casi in contrapposizione più o meno esplicita con Mediobanca e Bolloré. Ecco allora che una vicenda di dimensioni molto più importanti e con un peso strategico e politico di ben altra importanza come Generali (con i suoi 450 miliardi di riserve investite), potrebbe rientrare in questa dialettica. Ed alzare a livelli mai visti prima il confronto/scontro con Mediobanca. Che dura con alterne vicende da circa trent’anni. E che di fronte al futuro delle Generali potrebbe trasformarsi in una sorte di «battaglia finale» per la leadership di quel che resta del capitalismo italiano dopo la grande crisi”.