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Governo nella bufera. Tangenti Grandi Opere. Lupi non si dimette

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ROMA (WSI) – Dimettersi, come in queste ore sta chiedendo l’opposizione? “No, le dimissioni no. Anche se, per la prima volta, vedendo tirato in ballo ingiustamente mio figlio, mi sono chiesto se il gioco valga la candela”, dice Maurizio Lupi, ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, intervistato da La Repubblica.

“Provo soprattutto l’amarezza di un padre nel vedere il proprio figlio sbattuto in prima pagina come un mostro senza alcuna colpa”.

È bufera sul ministro del governo Renzi, all’indomani del blitz dei Ros che ha portato all’arresto di quattro persone, incluso Ettore Incalza, per il giro di tangenti legato alle Grandi Opere, come Tav, Expo e anche alle autostrade, tra cui la Salerno-Reggio Calabria.

I Pm di Firenze hanno parlato di una ‘cupola’ che avrebbe pilotato in modo illecito i grandi appalti pubblici in tutta Italia. E il ministro Lupi avrebbe avuto uno “strettissimo legame” con Incalza e con un altro dei quattro arrestati, l’imprenditore Stefano Perotti.

Quest’ultimo avrebbe aiutato il figlio del ministro, Luca Lupi, a trovare un lavoro. Luca avrebbe ricevuto da Perotti anche un rolex da 10.000 euro.

“La corruzione che viene scoperta, purtroppo, è soltanto la punta dell’iceberg”, ha commentato il presidente del Senato Pietro Grasso che, intervistato da Repubblica, invita la politica a fare presto: “deve correre”.

Sel presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del ministro, ma fa notare che ‘le dimissioni” “dovrebbe chiederle Renzi. Vendola chiede una bonifica radicale del ministero delle Infrastrutture.

Attacchi scatenati piovono dalle file del M5S. Sul blog di Beppe Grillo, si parla di un “appalto di 1.100.000 euro per camuffare l’Expo”, che sarà una Grande Esposizione “di cartone”, insomma, il “grande bluff”.

“Venerdì 13 marzo Renzi, in visita ai cantieri Expo casualmente blindati alla stampa, dichiarava ‘Ce la faremo!’ – scrive il deputato M5S Manlio Di Stefano – Fonti attendibili riferiscono di sole 2 aree complete su 24”.

“Inquietante è poi il termine indicato per gli scavi e le fondazioni dei padiglioni esteri: consegna 1 agosto 2015, quando l’Expo sarà già iniziato da tre mesi. Il 14 agosto è prevista la consegna della Via d’Acqua e del lotto Anello verde azzurro. E ora che si fa? Tutto, come sempre, all’italiana. E’ pronto il ‘camouflage’ con quinte sceniche teatrali al costo di 100 euro al metro quadro. Vi sembra che stia scherzando? Assolutamente no, è l’ultimo bando indetto da Expo spa per la cifra di 1 milione e 100 mila euro. Expo sarà un grande teatro dove la realtà, drammatica, si camufferà con la fantasia. Dal mio punto di vista non c’è niente da stupirsi, con un governo finto, fantoccio della Merkel, volevate un Expo vero? Questa gentaglia, dopo aver fatto a pezzi la nostra economia, sta facendo a pezzi anche la nostra immagine. Tutti a casa!”.