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GOOGLE E’ SINONIMO DI VOLATILITA’

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(WSI) –
Per i trader in titoli derivati la volatilità è probabilmente la qualità del mercato più ricercata. E se questa a Piazza Affari è sinonimo di Tenaris e StMicroelectronics, a Wall Street lo è di Google.

Per fare trading sul titolo internet per eccellenza sono a disposizione sul Sedex numerosi covered warrant sia call sia put. Un’offerta sempre più interessante nell’ultimo anno grazie alla maggiore visibilità di Google da quando quasi un anno fa, nel marzo 2007, il titolo fu ammesso nel paniere più importante delle Borse americane, lo S&P500.

Oggi il livello tecnico dei 450 dollari aiuta a scegliere verso quali titoli derivati rivolgersi. Sopra questa soglia possono essere privilegiati i covered warrant call tra cui si distinguono per condizioni operative favorevoli gli strike 425 (delta 57%, leva 5) e 470 (delta 42%, leva 6) scadenza 15 giugno 2007 e, per gli investitori più speculativi, lo strike 525 (delta 31%, leva 6) scadenza 21 settembre 2007, tutti di Société Générale. Una scommessa al rialzo ancora più aggressiva vedrebbe come possibile candidato il call 520 (delta 29, leva 10) di Unicredito per giugno 2007.

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In caso di violazione di 450 dollari, Google diverebbe terreno fertile per trading ribassista. Tuttavia, l’unica opzione put con una combinazione strike e scadenza accettabile sarebbe il covered warrant di Goldman Sachs con base 400 (delta attuale -17%) e fine corso per giugno 2007. Ma attenzione. Si tratta di uno strumento particolarmente speculativo.

Va però notato che nelle ultime settimane le notizie sul titolo hanno alimentato la volatilità soprattutto al ribasso, con Google scivolata sui minimi da inizio anno. Secondo gli analisti di Rbc il titolo rimane comunque caro anche a questi prezzi. La banca d’affari Usa suggerisce infatti di aspettare una flessione verso 418 dollari prima di valutare eventuali acquisti.

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