Economia

Gli Agnelli vogliono crescere nel lusso, nel mirino Giorgio Armani

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John Elkann, rampollo della famiglia Agnelli, starebbe esplorando un possibile accordo con lo stilista Giorgio Armani per costruire un conglomerato del lusso potenzialmente ancorato alla Ferrari (controllata da Exor, la holding finanziaria olandese controllata dalla famiglia Agnelli). E in grado di competere con i big francesi del calibro di LVMH.

Secondo l’agenzia stampa Reuters, Elkann, che presiede il gruppo automobilistico Stellantis si è offerto di acquistare una quota di minoranza nella casa di moda milanese guidata dall’ottantasettenne Giorgio Armani, ma la sua ultima proposta è stata respinta all’inizio di questo mese.

Pilastri di questo gruppo diventerebbero poi Armani e Ferrari (controllata da Exor, la holding finanziaria olandese controllata dalla famiglia Agnelli), due aziende che già nell’ultimo anno hanno avuto modo di instaurare diverse forme di collaborazione.

Agnelli & Armani: competere con i francesi Arnault e Pinault

Le discussioni con Armani – che è valutata dagli analisti a circa 6 miliardi di euro – non sono andate avanti a causa della riluttanza dello stilista a vendere, hanno detto due delle fonti, aggiungendo che i colloqui erano informali e nessuna banca era coinvolta.

Se la negoziazione dovesse concretizzarsi, saremmo di fronte a nuovi protagonisti nell’industria della moda, insieme a Bernard Arnault (proprietario del gruppo LVMH) e François-Henri Pinault (proprietario del gruppo Kering).

A oggi, comunque, Reuters riporta che “entrambi le parti in causa hanno negato il tutto” e, proprio come la casa di moda Armani ha rifiutato ogni commento in merito, così un portavoce della famiglia Agnelli ha dichiarato che “Exor non ha fatto alcun approccio né proposta”.

La mossa riflette gli sforzi della famiglia Agnelli- che possiedono il 53% di Exor – per espandersi oltre l’industria automobilistica e aumentare la loro esposizione nel mercato del lusso dopo una serie di recenti investimenti.

Exor ha acquisito una quota del 24% in Christian Louboutin a marzo in un accordo che ha valutato il marchio francese a 2,25 miliardi di euro.

Il gruppo, il mese scorso,  ha stretto una partnership con The World-Wide Investment Company di Hong Kong per supportare le aziende italiane di medie dimensioni focalizzate sui beni di consumo di fascia alta. Inoltre, l’anno scorso, è diventato il maggiore azionista del gruppo di lusso cinese Shang Xia, co-fondato dalla francese Hermes.

“Se c’è qualcuno che potrebbe creare un serio concorrente per i conglomerati francesi, è Elkann”, ha detto un banchiere che ha familiarità con la sua strategia.”Ha i soldi, la credibilità e il prestigio familiare per farlo”.