Roma (WSI) – Essere autistici fa la differenza, in azienda. A rendere la sfida concreta è il colosso tedesco dell’Information Technology, Sap. La società ha lanciato il suo appello: intende assumere entro il 2020 centinaia di persone autistiche per la programmazione e la fase di test dei software sviluppati. Il gruppo ha indicato i numeri nel piano di sviluppo della forza lavoro.
Nei prossimi sette anni i dipendenti autistici dovranno raggiungere l’1% degli impiegati Sap, ossia saranno pari a 650 su un totale di dipendenti di 65mila persone. Non sono ragioni di carattere sociale o umanitario a muovere Sap, bensì motivazioni legate solo al business. “Cerchiamo persone che pensino diversamente”, ha spiegato il capo del personale, Luisa Delgado.
Dalle parole ai fatti il passo è stato breve. Il progetto è già stato avviato in India e in Irlanda, dove un totale di 11 persone con autismo sono state assunte dalla società. Altri programmatori e operatori che si occuperanno della gestione dei dati saranno assunti in tutta la Germania, Canada e Stati Uniti nei prossimi mesi.
Anche se hanno un disturbo neurale che compromette loro la capacità di comunicare e interagire socialmente, le persone autistiche sono candidati ideali nello svolgere mansioni che presuppongono comportamenti ripetitivi, sostengono i medici. E soprattutto nel mondo dei computer hanno manifestato una grande capacità nell’analizzare lunghe serie di dati, in modo molto accurato.
Capacità che nel caso specifico di Sap possono tradursi in competenze altamente utili. L’iniziativa è stata accolta favorevolmente dalla principale organizzazione tedesca per le persone affette da autismo, Autismus Deutschland.
“Queste persone sono abituate a essere ignorate dal mondo del lavoro anche se hanno maturato qualifiche. Spesso non riescono trovare uno sbocco professionale perché non riescono a superare la fase di colloquio”, hanno segnalato all’associazione.
“Eppure meticolosità e pensiero logico sono caratteristiche evidenti che possono essere impiegate nel mondo del lavoro”. Anka Wittenberg, responsabile per la diversità e l’integrazione in SAP, ha spiegato che l’iniziativa permetterà all’azienda di diventare ancora di più competitiva e si prefigge con questa “iniziativa” di proteggere lavoratori di talento in tutto il mondo.
