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Fisco: modulo 730 preambolo a eliminazione contante

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ROMA (WSI) – È un’indiscrezione di oggi l’arrivo di una tassa sui contanti versati in banca. Il governo potrebbe introdurre l’imposta di bollo proporzionale sui versamenti superiori ai 200 euro. L’idea dell’esecutivo, riferisce la stampa, è incentivare l’uso del bancomat.

Un altro elemento della riforma fiscale, tuttavia, fa pensare che dietro alla norma potrebbe esserci qualcosa di più dell’intenzione di ridurre l’uso dei contanti e fare cassa: ovvero la volontà di eliminare del tutto le operazioni ‘cash’. Da quest’anno, infatti, il fisco invierà ai contribuenti il modulo 730 precompilato. Per il banchiere privato Paolo Cardenà “sarà il caos”, perché il sistema non potrà che risultare “parziale”.

Il perché è presto spiegato: “ad oggi, il fisco non è in grado di conoscere in anticipo molte spese detraibili sostenute dai contribuenti (ad esempio quelle mediche, oppure quelle per l’istruzione dei figli o altre spese)”. Di conseguenza “la precompilazione del modulo 730 da parte del fisco sarà assai parziale”.

Il sospetto di Cardenà è che da domani le cose cambieranno in meglio per le banche e in peggio per il contribuente medio. I due provvedimenti del governo su modulo 730 e tassa sui contanti rischiano di essere in realtà propedeutici a qualcosa di “più incisivo e articolato, come ad esempio l’eliminazione del contante o la feroce diminuzione della soglia di utilizzo del contante”.

Il ragionamento del blogger è semplice: “Se vi recate in farmacia o dove vi pare e utilizzate moneta elettronica per il pagamento di un determinato acquisto, giacché tutte le attività, i professionisti o gli artigiani saranno obbligati a trasmettere al fisco i corrispettivi giornalieri, se ne deduce che per il fisco sarà un gioco da ragazzi ricondurre a voi un determinato acquisto di un bene o di un servizio”.

“Ne deriva che il fisco, conoscendo i vostri acquisti, potrà integrare i dati della vostra dichiarazione dei redditi in base alle tipologie di spese che avete sostenuto per via dell’utilizzo della moneta elettronica. Fantascienza fiscale? Direi proprio di no. Soprattutto alla luce di quel che abbiamo letto stamane a proposito della possibile tassa sul contante.

Se il contante verrà eliminato “in un solo colpo demoliranno l’unica forma di dissenso del cittadino/risparmiatore nei confronti del sistema bancario”. Sistema che in Italia, come ricorda Cardenà, è gravato da oltre 300, 320 miliardi di euro di crediti deteriorati.

La cancellazione del cash sarà un regalo alle società del credito e non solo per via della possibilità di lucrare sulle commissioni. Bensì “soprattutto per via del fatto che le banche verrebbero graziate in quello che per loro costituisce il vero e proprio incubo: la corsa agli sportelli”.

Fonte: Vincitori e Vinti

(DaC)