Editoriali

Fidelity: ecco quanto accantonare per la pensione

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Cicale o formiche? Come vogliamo scegliere di comportarci?

Il tema previdenziale è un tema che sicuramente preoccupa moltissimo gli italiani.

E’ chiaro come non ci siano prospettive positive in questa direzione, ma è altrettanto chiaro che, pensare al domani, vuol dire fare rinunce, a volte anche importanti oggi.

Noi non sappiamo cosa accadrà domani delle nostre vite, questo lo deciderà qualcun altro molto più in alto di noi, tuttavia sappiamo che se arriveremo, come le statistiche demografiche confermano, molto avanti con l’età, dovremo fare in modo che quella parte, a volte molto lunga della nostra vita, possa essere tutelata in termini di indipendenza finanziaria.

Una cosa è certa: prima si comincia ad accantonare per la previdenza, meno sacrifici bisognerà fare.

Fidelity, una delle più importanti aziende americane nel settore del risparmio e, tra le più attive in quello previdenziale, ha elaborato una regola semplicissima che ci fa comprendere quale strada seguire:

“I fattori che incideranno sugli obiettivi di risparmio – spiegano da Fidelity – comprendono l’età in cui si prevede di andare in pensione e lo stile di vita che si spera di avere in pensione. La chiave è agire il più presto possibile per non trovarsi in difficoltà domani, ma soprattutto per sfruttare la crescita dei mercati nel lungo periodo”.

 

La regola di Fidelity dice che:

  • Se hai 30 anni devi mettere da parte almeno un tuo stipendio;
  • a 40 anni, accantonare almeno tre mensilità;
  • a 50, almeno sei mensilità;
  • 8 mensilità nel caso in cui si parta dalla soglia dei 60 anni.

 

 

“I nostri fattori di risparmio – sottolinea la ricerca – si basano sul presupposto che una persona risparmi il 15% del proprio reddito ogni anno a partire dall’età di 25 anni, investa più del 50% in media dei propri risparmi azionari nel corso della propria vita e vada in pensione 67 anni con l’idea di mantenere il proprio prerequisito stile di vita”.

Ci vuole quindi una somma accantonata importante che può essere raggiunta soprattutto sfruttando la leva temporale.

Per questo è assolutamente indispensabile pianificare per bene questo progetto finanziario della nostra vita.

 

Sarà importante pertanto decidere:

1) Quando andare in pensione

L’età in cui si prevede di andare in pensione può avere un grande impatto sulla quantità di denaro da mettere da parte. Più a lungo si può posticipare, più basso sarà il fattore di risparmio su cui dover contare. Questo perché il ritardo consente ai risparmi di avere più tempo per crescere e si avranno meno anni di pensionamento per cui il beneficio previdenziale sarà più alto.

Naturalmente, non si può sempre scegliere quando andare in pensione: la salute e la disponibilità di lavoro potrebbero essere fuori dalla nostra portata decisionale. Ma una cosa è chiara: lavorare più a lungo renderà più facile raggiungere gli obiettivi di risparmio.

 

2) Come si vuole vivere in pensione

Vorrai mantenere il tuo stile di vita pre-pensione o vuoi ridurre le tue spese? Più è alto il tenore di vita che si prevede di tenere, più alta sarà la somma da accantonare. La chiave, comunque, è agire! Prima si comincia, meglio è. Prima si comincia, meno sacrifici bisognerà fare. Prima si comincia, più alti saranno i benefici finanziari.

Prima si comincia…