I mercati virtuali di scambio (exchanges) sono destinati a conquistare il 6% delle contrattazioni commerciali europee del settore business-to-business entro il 2005, favorite dall’aumento degli scambi su Internet.
Una recente ricerca condotta da Forrester Research BV (FORR) mostra come l’emergere di migliaia di mercati virtuali stia spingendo molte aziende verso il commercio elettronico, trasferendo ampie porzioni delle proprie attivita’ di scambio su Internet.
Tre settori in particolare sono meglio posizionati rispetto agli altri: auto, trasporti ed elettronica. Molta strada da fare invece per il comparto costruzioni e infrastrutture industriali che comunque non dovrebbe tardare ad allinearsi con il resto del mercato.
Una forte crescita e’ attesa in Germania e Gran Bretagna, dove si concentrera’ la meta’ di tutti i mercati di scambio europei. Su questa scia anche Benelux e Irlanda – in questi paesi e’ prevista una crescita del settore del 200% entro il 2003 – riusciranno a trarre beneficio dagli stretti legami con questi due Paesi. Pollice verso invece per l’area scandinava vista la dipendenza all’economia tedesca e britannica.
La ricerca prevede che tra i mercati virtuali di scambio lanciati in Europa entro il 2002, tre saranno le modalita’ di fare denaro che predomineranno: quella delle societa’ business-to-business di vendita, di intermediazione e quella dei procuratori di domanda per le aziende.
Il numero dei mercati elettronici comunque e’ destinato a diminuire a 50 entro il 2005, dopo un periodo di fusioni e acquisizioni in modo da consolidare il mercato. A questo punto pero’, la ricerca prevede un intervento delle autorita’ federali che cercheranno di bloccare il consolidamento del mercato per proteggerlo da ogni tipo di monopolio.