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Euro sfonda al ribasso quota 1,28

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ROMA (WSI) – La moneta unica sfonda al ribasso quota 1,28 dollari per la prima volta da luglio 2013. In questo momento cede lo 0,46% a quota 1,2790 dopo aver toccato 1,2774, nuovo minimi degli ultimi 14 mesi. La discesa della divisa unica europea si è accentuata dopo le parole del presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, che ha implicitamente alimentato le attese di nuove misure non convenzionali da parte della Bce.

“La ripresa europea e’ fragile ma non siamo in recessione”, ha dichiarato il presidente della Bce alla radio francese Europe 1, chiarendo anche che la congiuntura del Vecchio Continente non e’ caratterizzata da deflazione. L’attesa è per giovedì prossimo quando si riunirà il board della Bce con il mercato che attende eventuali dettagli su possibili nuove misure straordinarie da parte dell’Eurotower dopo il taglio dei tassi deciso a inizio settembre.

“Continuiamo a stimare un ulteriore deprezzamento del cambio euro/dollaro. Infatti, con tassi a breve termine ancora più bassi nell’area euro e un’altra espansione di bilancio della Bce, lo spread reale a due anni Eurozona-Usa diminuirà ulteriormente generando flussi di capitale verso gli Stati Uniti”, aveva affermato pochi giorni fa il capo economista di Exane Bnp Paribas, Pierre Olivier Beffy.

“Il primo livello di supporto grafico significativo si trova in area 1,28, che corrisponde ai minimi del luglio 2013”, avevano infatti commentato gli esperti della banca francese.

“Ora il cambio è avviato verso i minimi assoluti del 2013 a 1,2750. Sarà questo il principale target di atterraggio del cambio da qui fino al prossimo mese”, ha aggiunto uno strategist contattato dall’agenzia MF-DowJones secondo cui la sensazione sui mercati è che tra gli operatori ci sia una crescente preoccupazione sul rialzo dei tassi interesse da parte della Federal Reserve, che sta offrendo sostegno al dollaro e spingendo al rialzo i rendimenti dei Treasury.

“Una rottura al di sotto degli $1,28 – ha affermato ieri un analista di FX Empire – aprirebbe le porte ad una nuova mossa ribassista del mercato, pertanto, considereremo ogni rally sui grafici a breve termine come un’ottima opportunità di vendita almeno fino a quando non romperemo al di sopra degli $1,30”.

Proprio l’analisi di questa mattina di FXCM Italia sottolineava uno scenario per il cambio euro dollaro “con potenti segnali ribassisti” e la soglia da monitorare era proprio $1,28: “L’eurodollaro continua invece a confermare segnali ribassisti, per e nonostante i tentativi visti ieri di ritorno sulla soglia di 1,29. Permane dunque un quadro bearish estendibile a situazioni di medio periodo se si prendono in considerazione tematiche, ma di questo avremo modo di disquisire anche in futuro, elementi quali i differenziali reali di tasso, i massimi per quello che riguarda i flussi in entrata nell’area euro e quindi i potenziali deflussi anche e soprattutto sul fronte obbligazionario, e il rafforzamento del dollaro americano viste le politiche monetarie e i cicli di mercato”.

“Ieri indicavamo – continua l’analisi di FXCM – come superamenti di 1,2870 potessero consentirci acquisti fino a 1,29 e 1,2920 in estensione. Ebbene il primo livello ha ben contenuto il rialzo ed ha permesso il rientro sotto 1,2870 con dunque una imminente divergenza inversa ribassista che potrebbe palesarsi e confermare i target verso i minimi e la soglia di 1,28. Ancora 1,2870 la maggiore resistenza, superata la quale andrebbe a riproporsi uno scenario assolutamente simile a quello osservato ieri.

Secondo gli analisti di Trendonline “l’euro continua a lavorare sotto all’area 1,29 punti, facendo registrare minimi tra 1,28 e 1,285 per due settimane consecutive. Come anticipato dopo il break ribassista dell’area di congestione con base a 1,352 punti, ulteriori dimostrazioni di debolezza avrebbero potuto portare sui valori citati ed eventualmente sul target inferiore a 1,279/1,287 punti circa, area che potrebbe identificare l’obiettivo naturale di periodo”.

“Questi livelli, interessati dalle quotazioni infrasettimanali di recente, rappresentano anche diversi minimi di medio-lungo termine e, in prima istanza almeno, la condizione generale potrebbe generare anche un ipervenduto di una certa importanza sugli oscillatori di momentum principali e, dunque, creare le condizioni per un rimbalzo o, almeno per una fase di lateralità a ridosso di tali valori di mercato”

“In aggiunta, a riprova della tendenza negativa di periodo, la discesa attuale dura, nell’ambito del movimento globale dai massimi in area 1,40 punti, da ormai venti settimane, periodo di tempo nettamente superiore a qualsiasi ritracciamento degli ultimi due anni ma che, allo stesso tempo e considerando che i movimenti ribassisti tra le 18 e le 22 settimane spesso risultano eccessi di prezzo, potrebbe anche decretare, a breve, una fase di stallo o un movimento di recupero. I livelli di medio termine (base settimanale): resistenze a 1,325 e 1,35/1,355, quindi 1,375/1,377 e 1,390/1,392 le superiori; supporti a 1,297/1,298 (valori attuali) e 1,275/1,28.”