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Elezioni midterm, l’appello di Obama. Ma sua popolarità è KO

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ROMA (WSI) – “Il cinismo non sconfigga la speranza”: è l’ultimo appello di Barack Obama alla vigilia delle elezioni legislative di metà mandato, quelle che potrebbero consegnare all’America un Congresso totalmente in mano all’opposizione. Anche se i sondaggi dell’ultima ora dicono che il vantaggio dei repubblicani si sta assottigliando, sceso ad appena un punto su scala nazionale: per Wsj/Nbc a volere Camera e Senato in mano al GOP è il 46% degli elettori, contro un 45% che preferisce i democratici.

Quello dell’ “anatra zoppa” è uno scenario da incubo per il presidente, i cui ultimi due anni alla Casa Bianca rischiano di essere caratterizzati dalla più completa paralisi, dall’impossibilità di avanzare anche una sola riforma delle tante rimaste nel cassetto.

I democratici però sperano, visto che i repubblicani per vincere devono strappare loro sei seggi senatoriali. E gli Stati in cui il risultato è ancora incerto sono nove: in quattro (Arkansas, Montana, South Dakota, West Virginila) la destra, anche se con qualche affanno, dovrebbe farcela.

Ma in cinque (Alaska, Colorado, Iowa, New Hampshire, North Carolina) i candidati sono “too close to call”, troppo vicini per essere individuato un vincitore certo. Senza contare che tre seggi in mano ai conservatori sono a rischio in Georgia, Kansas e Kentucky. Così le ultime ore di campagna elettorale sono più che mai frenetiche, con i democratici che con un’azione ‘porta a porta’, come nel 2012, stanno cercando di convincere più persone possibile ad andare a votare, soprattutto donne, giovani e minoranze.

E in campo ci sono tutti i big del partito: dal presidente alla First lady, passando per l’ex segretario di Stato e probabile candidata alle presidenziali 2016 Hillary Clinton.

In quello che potrebbe essere uno degli ultimi comizi della sua carriera, Obama ha a tratti ricordato quella verve, quella passione che nel 2008 e nel 2012 lo hanno portato al trionfo. Anche se, guardando ai dati, quei tempi sembrano lontanissimi, con la popolarità del presidente crollata al 44%, mai così in basso.

Consensi in caduta libera anche da parte di quelle minoranze, vedi gli ispanici, che lo hanno sempre sostenuto con forza. Basterà questo ultimo sforzo del presidente e dei democratici a ribaltare i pronostici e ad evitare lo scenario dell’anatra zoppa? Per la gran parte degli osservatori no. Ma anche nel 2012, fino a poche ore prima dalla chiusura delle urne, Obama e i democratici venivano dati per spacciati. (AGENZIE)