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Economia Ue langue? Merkel fa scaricabarile sui Premi Nobel

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ROMA (WSI) – Gli economisti sbagliano le loro previsioni? È anche questa una teoria, naturalmente. Ma a farsene portavoce — rivendicando, si potrebbe dire, il primato della politica — è stata questa volta proprio la donna che ha in mano i destini dell’Europa. Angela Merkel è intervenuta al meeting di Lindau, l’appuntamento sul lago di Costanza che ha riunito diciotto premi Nobel, anche per seminare qualche dubbio sulle ricette che sono state indicate in questi ultimi anni da studiosi e analisti.

La cancelliera tedesca si è chiesta la ragione per cui la «scienza dell’economia» ha fallito nel prefigurare o descrivere la realtà durante la crisi dell’euro. A questo interrogativo ha risposto con un’altra domanda. «Sono errate le teorie o non abbiamo ascoltato le persone giuste?».

Nemmeno lei ha la risposta, e non è in ogni caso nel suo stile concludere immediatamente il dibattito dopo averlo aperto. A suo giudizio, comunque, è necessario andare al di là di un approccio puramente teorico, spesso lontano dalla realtà, e «comprendere le idee e le attese della gente».

Se questo è vero, ha proseguito, è opportuno confrontarsi su indicatori economici che sono diversi da quelli tradizionali, come il Pil o il tasso di occupazione. Un approccio pragmatico, insomma, anche se va detto che certamente il governo tedesco ha sempre ascoltato con attenzione nel passato soprattutto l’impietosa eloquenza dei numeri.

È stato questo, forse, anche un modo per rispondere indirettamente alle critiche che aleggiavano, fuori e dentro il meeting, nei confronti della austerità a tutti costi. Manifestanti in piazza, premi Nobel come Joseph Stigliz che non hanno nascosto le loro perplessità per una linea, come quella tedesca, che non ha stimolato la crescita in Europa.

Sui temi più specifici, in realtà, la cancelliera non è sembrata fare concessioni quando ha invocato più fermezza nel realizzare gli obiettivi previsti nelle politiche di bilancio e si è espressa per un rafforzamento delle sanzioni per chi abbandona la strada giusta. Ma queste non sono novità.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Corriere della Sera – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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