Economia

Crisi vendite al dettaglio Usa, alert di Moody’s

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La crisi delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti avrà conseguenze su molti settori. Oggi l’agenzia di rating Moody’s ha lanciato un alert sugli emittenti di carte di credito “private label”, dove dominano cinque operatori che rappresentano circa l’80% del settore. I cinque potrebbero essere colpiti duramente.

Fra questi Synchrony Financial Inc e Alliance Data saranno probabilmente i nomi che ne risentiranno di più, perché si basano quasi esclusivamente sulle carte di credito private label. Altri due emittenti, Citi e Capital One si basano sul private label e su carte di credito co- branded.

“Nei prossimi anni con la chiusura dei negozi da parte dei rivenditori al dettaglio che tentano di aumentare i profitti, la tendenza sarà di mettere pressione sui charge – offs dei private label, considerato che alcuni titolari perderanno l’accesso ai punti vendita a loro geograficamente vicini e una parte di questi sposterà gli acquisti sui canali online”, ha detto il vicepresidente di Moody’s Jody Shenn.

Inoltre, le difficoltà nelle vendite potrebbero incentivare i rivenditori al dettaglio a spingere per standard di sottoscrizione più liberi da parte dei loro emittenti di carte di credito partner, cosa che indebolirebbe la qualità dei nuovi conti.

La crisi del retail negli Stati Uniti è causata da un eccesso di offerta dei negozi e da un parallelo spostamento della domanda verso gli acquisti online. Secondo un rapporto di Credit Suisse, più di 9 mila punti vendita potrebbero chiudere nel 2017, la cifra maggiore almeno dal 2000, quando a chiudere furono 6200 negozi. Secondo la banca svizzera da inizio anno sono state annunciate circa 2880 chiusure, su base unitaria, mentre lo scorso anno nello stesso periodo erano state 1153.