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Crisi Covid alimenta crediti deteriorati, +100 mld nel prossimo anno

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La crisi legata alla pandemia da Covid-19 genererà nei bilanci delle banche italiane nei prossimi 12/ 24 mesi mesi da 60 a 100 miliardi di nuovi Utp, la categoria di crediti deteriorati che sono definiti ancora ‘vivi’, ossia prestiti concessi a ‘imprese che in molti casi possono tornare performing se adeguatamente supportate’.

Sono le stime emerse dal rapporto ‘Competenze per riavviare il futuro – la finanza’ redatto dalla società di consulenza PwC, che suggerisce alle banche italiane di ‘ammodernare l’approccio di valutazione in modo da meglio discriminare le imprese meritevoli’.

Un dato che arriva dopo la pulizia di bilancio fatta dagli istituti italiani negli ultimi anni degli Npl, che dopo avere toccato nel 2015 un picco di 341 miliardi di euro sono scesi, secondo le stime dell’Abi ,a fine 2019 a 80 miliardi.

Secondo Pwc è poi importante che le banche supportino non solo le imprese in bonis ma anche le imprese andate in crisi per la pandemia o in fase di ristrutturazione che non sono state coperte direttamente dalle misure del Governo messe in campo fino ad oggi’. Ossia le imprese che hanno potuto utilizzare la garanzia pubblica sui crediti.

D’altro canto, come sottolinea lo studio, il settore bancario rispetto alla precedente crisi (quella del debito sovrano) è in una situazione migliore per affrontarla, grazie alla crescita negli ultimi anni degli operatori specializzati nella gestione dei crediti deteriorati, all’attenzione degli investitori al mercato italiano e alle competenze che si sono formate nel frattempo.

Servono soluzioni innovative per ricapitalizzare

Secondo il rapporto di PwC, l’incremento dell’indebitamento di molte imprese richiederà soluzioni innovative per ricapitalizzare e sostenere dal punto di vista finanziario quelle più meritevoli, per garantire la resilienza del tessuto economico e per minimizzare gli impatti dello shock economico negativo.

Nel rapporto Pwc  le banche italiane vengono indice spronate ad aumentare il credito. Per la società si consulenza, tra il 2011 e il 2019 i prestiti erogati dalle banche italiane alle imprese si sono ridotti ‘di oltre 260 miliardi (-26%), che in media è pari a quasi 30 miliardi l’anno’.

Oggi grazie agli sforzi congiunti di Governo e sistema finanziario si vedono i primi risultati, rileva la società di consulenza: a luglio 2020 i prestiti alle società non finanziarie sono aumentati del 4,4% rispetto a un anno prima. Ma va fatto di più.