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Cripto, via libera alle fiduciarie tra regole e presidi rigorosi

Le società fiduciarie possono assumere incarichi relativi alla gestione di cripto-attività per conto dei fiducianti. È questa la novità principale emersa dal parere legale diffuso da Assofiduciaria, che fa luce su un ambito finora avvolto dall’incertezza normativa. Il documento interpreta le recenti evoluzioni introdotte dal regolamento MiCA e dal quadro normativo nazionale, confermando che, se supportate da CASP autorizzati, anche le fiduciarie possono operare nel mondo degli asset digitali. Restano però numerose aree di attenzione, in particolare nei casi che coinvolgono wallet personali, soggetti extra-UE e piattaforme DeFi.

Il parere di Assofiduciaria

In particolare, secondo quanto comunicato da Assofiduciaria, adessso anche le società fiduciarie possono assumere incarichi di gestione relativi a cripto-attività per conto dei fiducianti: è questa la novità principale contenuta nel parere legale diffuso dall’associazione. Il documento, redatto dall’Avv. Alfonso Papa Malatesta dello Studio Visentini Marchetti e Associati, analizza le recenti evoluzioni normative introdotte dal Regolamento UE 2023/1114 (MiCA – Markets in Crypto-Assets Regulation), dal Regolamento UE 2022/858 sul regime pilota DLT, nonché dalle disposizioni nazionali (D.lgs. 129/2024 e Decreto Fintech), per fare chiarezza su un tema finora caratterizzato da incertezze.

Le regole sulle cripto

L’apertura evidenziata nel parere, seppur in misura prudenziale, si fonda su un requisito chiave: le attività possono essere esercitate esclusivamente tramite CASP (Crypto Asset Service Provider) autorizzati.

Il documento evidenzia tuttavia alcune aree di rischio che richiedono particolare cautela, soprattutto nei casi in cui:

  • il wallet sia detenuto direttamente dal cliente;
  • siano coinvolti intermediari extra-UE;
  • si operi tramite piattaforme DeFi (Decentralized Finance).

Il ruolo degli intermediari

“Le nuove norme aprono spazi concreti per l’operatività fiduciaria nel mondo cripto – si legge nel parere – ma richiedono l’affiancamento di intermediari vigilati e una valutazione attenta dei profili di rischio, specie in ambito antiriciclaggio”.

La diffusione del parere di Assofiduciaria rappresenta un passo importante verso la normalizzazione operativa degli asset digitali, fornendo un primo orientamento giuridico per un comparto in rapida evoluzione. Ma il messaggio è chiaro: opportunità sì, purché accompagnate da un approccio rigoroso, consapevole e pienamente aderente ai nuovi presidi normativi.