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Borsa Milano accelera nel finale, Ftse Mib +1,78%

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MILANO (WSI) – Piazza Affari accelera nell’ultima ora di contrattazioni e termina in deciso rialzo. L’indice Ftse Mib chiude con un bottino di 366 punti (+1,82%) a 20.892 punti. L’euro ha sfondato al ribasso quota 1,26 dollari, sui minimi di due anni. La moneta unica al momento è scambiata a 1,2616 dollari.

Nel terzo trimestre l’euro ha ceduto quasi l’8% rispetto al dollaro. Ora l’attesa è quindi per la Bce con Mario Draghi che potrebbe indicare nuove misure contro il rischio deflazione. La scorsa settimana lo stesso Draghi ha ribadito che la Bce è determinata nell’implementare la propria azione di stimolo alla risalita dell’inflazione con la possibilità di mettere in atto ulteriori misure non convenzionali di stimolo monetario.

Le altre borse Ue
La Borsa di Parigi chiude in netto rialzo con l’indice Cac40 che guadagna l’1,33% a 4.416,24 punti.L’indice Dax della Borsa di Francoforte chiude in rialzo dello 0,55% a 9.474,3 punti. La Borsa di Londra chiude in calo dello 0,36% con l’indice Ftse-100 a 6.623 punti.

I titoli a Piazza Affari
Acquisti sulle banche che ieri avevano vissuto una seduta sotto pressione: Banco Popolare ha guadagnato il 3,56% a 11,63 euro, Montepaschi il 3,77% a 1,044 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 4,56% a 6,30 euro, Mediobanca il 3,26% a 6,81 euro, Ubi Banca il 4,47% a 6,66 euro, Unicredit il 2,79% a 6,26 euro.

Seduta tonica per i colossi pubblici dell’energia: Eni ha mostrato un progresso del 2,16% a 18,87 euro, mentre Enel è avanzata dell’1,84% a 4,202 euro. Ancora positiva Prysmian (+2,29% a 14,71 euro) dopo aver confermato per l’intero 2014 le previsioni di un aumento della profittabilità nonostante il periodo ancora difficile per la domanda e i prezzi.

Finmeccanica ha guadagnato il 2,25% a 7,705 euro con la stampa nazionale che ha ribadito che per il polo trasporti del colosso pubblico sono rimaste in gara le cinesi Cnr-Insigma e la giapponese Hirtachi, mentre sono state scartate la spagnola Caf e la francese Thales. S

Fiat (-3,41% a 7,64 euro) è scivolata sul fondo del Ftse Mib dopo essere finita nel mirino della Commissione Ue per il trattamento fiscale in Lussemburgo e Irlanda. Per quanto riguarda il Lingotto i dubbi di Bruxelles riguardano il trattamento fiscale in Lussemburgo di Fiat Finance & Trade, società che si occupa del finanziamento e della tesoreria del Lingotto.

Secondo Bruxelles l’accordo fiscale ottenuto in Lussemburgo potrebbe essere considerato come un aiuto di Stato e quindi incompatibile con le regole della concorrenza europea. L’indagine dell’Antitrust Ue era stata annunciata lo scorso giugno, mentre oggi Bruxelles ha pubblicato le lettere inviate all’Irlanda e al Lussemburgo. Debole anche Telecom Italia che ha lasciato sul parterre lo 0,21% a 0,907 euro.

Dati macro
Le notizie economiche deprimenti sulla disoccupazione non hanno un impatto sulle piazze finanziarie europee in mattinata. Solo Londra arretra. L’inflazione dell’area euro è scesa ai minimi di cinque anni. La notizie schiaccia al ribasso la moneta unica.

Nuovo record del tasso dei senza lavoro tra i giovani in Italia. In Germania tasso di disoccupazione stabile al 6,7% in settembre con il numero di persone registrato ufficialmente che è aumentato tuttavia di 12 mila unità. D’altronde l’economia della maggiore potenza europea ha subito una contrazione dello 0,2% nel secondo trimestre e le esportazioni sono calate. In Europa la disoccupazione si attesta all’11,5%.

Sempre sul versante macro, l’inflazione ha subito un rallentamento in settembre, a +0,3% su base annuale, in flessione rispetto alla rilevazione di agosto pari al +0,4%, in linea con le attese. In Francia i prezzi alla produzione sono scesi in agosto.

Il debito pubblico francese ha superato la soglia simbolica dei 2.000 miliardi di euro, raggiungendo il 95,1 per cento del Pil. Nel frattempo Goldman Sachs ha tagliato le stime di crescita in Cina, a 7,1% da 7,6%.

Le Borse asiatiche scambiano in calo: si prospetta il ribasso mensile più accentuato da maggio 2012. A pesare sono le continue tensioni a Hong Kong e l’indice manifatturiero cinese inferiore alle attese. Il Nikkei ha perso lo 0,8%.

Mentre va in scena la rivoluzione degli ombrelli, con l’esercito di Pechino che è pronto in caso di sommossa dei manifestanti che chiedono più libertà e democrazia nella città stato, l’indice MSCI della regione Asia Pacifico scivola dello 0,6%. A settembre il paniere è in rosso del 5,2%. Il paniere Hang Seng Index cede l’1,4%.

Sul valutario, il dollaro consolida i rialzi. Il biglietto verde ha ormai realizzato il rialzo maggiore su trimestre dallo scoppio della crisi finanziaria. Euro sotto pressione a $1,26.

Tra le materie prime, il petrolio passa in rialzo. Il Wti guadagna 9 centesimi di dollaro al barile, a 94,66 dollari, mentre il Brent sale di 7 centesimi di dollaro al barile, a 97,27 dollari. Il bolivar venezuelano ha toccato nuovi minimi: la bancanota più potente, da 100 unità, ora vale solo un dollaro nel mercato in nero.

Oro in rialzo sui mercati asiatici a 1.217,67 dollari l’oncia dai 1.215,81 della vigilia. Da fine giugno il metallo giallo ha perso l’8,3%.