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Borsa Milano +1%, bene Intesa e Fca. Tassi Btp 10 anni ai minimi

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MILANO (WSI) – La Borsa di Milano chiude in buon rialzo, con il Ftse Mib che segna un progresso di oltre un punto percentuale (+1,04%) a 22.165,13 punti. Con progressi tra il 2 e il 3% Fca, Telecom, Intesa e Mediolanum chiudono ai primi 5 posti dietro a Autogrill (+3,9%). Negativo l’euro, che paga le voci di un terzo bailout greco.

Focus su MPS che ha annunciato che lancerà l’aumento di capitale da 3 miliardi tra maggio e giugno. Lo ha detto il Ceo Fabrizio Viola durante l’audizione alla commissione di Finanze al Senato. Mediobanca da parte sua ha detto che non è da escludere la possibilità che il patto dei soci azionisti sia sciolto entro fine anno. Se il patto, che scade in dicembre, verrà effettivamente sciolto la notifica dovrebbe arrivare intorno al mese di settembre.

In Europa l’indice di riferimento Stoxx Europe 600 è tornato sui massimi dal 2007. Il benchmark della regione è salito +13% da inizio anno ed è in crescita +5,7% a febbraio. I dati di Bloomberg mostrano come il volume delle azioni passate di mano tra le società quotate sullo Stoxx 600 sia oggi inferiore dell’8% rispetto alla media degli ultimi 30 giorni.

Sul valutario l’euro in forte calo paga le voci su un terzo piano di salvataggio della Grecia. La moneta unica fa -1,29% a $1,1215; dollaro/yen +0,41% a JPY 119,35; euro/franco svizzero -0,76% a CHF 1,0694. Euro/yen -0,9% a JPY 133,81; euro/sterlina -0,63% a 0,7270. Gli analisti di Mps hanno fissato un target di 0,76 per fine marzo.

Sul mercato dei titoli di stato lo spread BTP-Bund a 10 anni è in forte calo: al momento cede -5,95% appena sotto quota 112 punti base, a fronte di un rendimento decennale all’1,34%, sui minimi di sempre. I rendimenti dei bond europei continuano a testare nuovi minimi record: occhio ai tassi dei titoli di stato tedeschi. Lo spread italiano è sceso anche fino a quota 107 dopo l’asta del Tesoro, che ha collocato BTP a cinque e dieci anni con rendimenti di nuovo ai valori più bassi in assoluto.

Sullo sfondo rimane sempre la crisi greca. L’indice azionario ASE ritraccia per il secondo giorno consecutivo, causa le vendite sulle banche. Il listino è balzato +24% a febbraio, riportando la performance mensile migliore dal 1998.

Domani in Germania si vota per la proroga dei prestiti ad Atene; dal ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble arriva una nuova minaccia, anche se i parlamentari tedeschi sono pronti a dare il loro ok all’estensione dei finanziamenti.

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Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib, protagoniste Enel, con il Tesoro che ha ridotto la sua partecipazione portandola sotto la soglia del 30% e Atlantia, salita oltre il 99% del capitale di Sat.

In ambito di materie prime, i futures sul petrolio Usa accelerano al ribasso con un tonfo -3,47% a $49,22 al barile, Brent -1,09% a $60,96. Oro +0,38% a $1.209,43. Argento +0,22% a $16,61.

Sui mercati asiatici, il Nikkei della borsa di Tokyo ha testato il nuovo record degli ultimi 15 anni, balzando oltre +1% a 18.785,79. Sidney ha ritracciato ulteriormente dal massimo in sette anni testato all’inizio della settimana, scontando i sell sulle banche. Shanghai Composite ha ripreso le contrattazioni dopo essere rimasto chiuso per una settimana a causa delle festività del Capodanno cinese, e ha azzerato le perdite iniziali segnando un incremento +1,4%, al massimo in quattro settimane. Hong Kong +1% circa dopo quattro sessioni negative. Seoul in calo al minimo in tre mesi.

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(Lna-DaC)