UniCredit starebbe considerando una riduzione del personale fino a 10mila posti e dei costi operativi. Sono alcune delle misure che rientrano nel nuovo piano strategico, che verrà presentato al mercato il prossimo dicembre.
A riportare l’indiscrezione è l’agenzia Bloomberg secondo cui i numeri finali della riduzione della forza lavoro, aggiunge l’articolo, sono ancora sotto esame e potrebbero essere molto più bassi.
I tagli coinvolgeranno sia il personale in Italia – dove il gruppo bancario ha il maggior numero di dipendenti – sia gli altri Paesi. L’istituto sta anche valutando una riduzione di altre spese operative fino al 10%. UniCredit, contatto in merito, non ha commentato le indiscrezioni.
L’amministratore delegato Jean Pierre Mustier, che ha trascorso la prima parte del suo mandato a ripulire i bilanci della banca da crediti inesigibili, ridurre posti di lavoro e rafforzare il bilancio, ha già detto che si aspetta di accelerare la riduzione di attività non essenziali, ridurre le sue posizioni sul debito sovrano italiano.
“Tagli di lavoro di queste dimensioni sarebbero ambiziosi e supererebbero le aspettative degli analisti”, ha detto Nicola Maino, gestore presso la società d’investimento svizzera Carthesio SA a Bloomberg. “Questa mossa mostra l’impegno di Mustier di ridurre il rapporto costi / reddito a un livello che posizionerà la banca tra le migliori in Europa”.
Sempre secondo le fonti sentite da Bloomberg, il governo starebbe monitorando la situazione.
In un periodo in cui tassi di interesse bassi hanno esercitano una pressione prolungata sui ricavi da prestito, UniCredit si unisce dunque alle altre grandi banche europee alle prese con il taglio dei costi e la riduzione del numero di posti di lavoro.
Tra le big bank europee, Deutsche Bank ha in programma di tagliare 18.000 posizioni, mentre Société Générale ad aprile ha annunciato piani per ridurre 1.600 posti di lavoro a livello globale.