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BILL GROSS: L’ALAN GREENSPAN DEI BOND

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Governa il mercato dei bond dal suo ufficio sull’oceano Pacifico, tra una seduta di yoga e l’altra. E’ Bill Gross, guru di Pimco Advisors (prima societa’ al mondo nella gestione di obbligazioni), un uomo una cui parola e’ sufficiente a muovere il mercato.

Un mercato che ha ancora bisogno di tassi di interesse bassi, come Gross ha recentemente dichiarato: “La parte lunga della curva non e’ scesa, e per ridare vigore all’economia e’ importante che i tassi a lungo siano bassi”.

Da solo, l’Alan Greenspan dei bond gestisce oltre $350 miliardi in obbligazioni e dal 1973 ad oggi i suoi portafogli sono cresciuti a un tasso del 10,6% annuo. Una cifra che la dice lunga: non solo Gross ha battuto dell’1,5% annuo il benchmark dell’indice della banca d’affari Lehman Brothers, non e’ neanche molto lontano dal barometro del mercato azionario, lo Standard & Poor’s, che dal ‘73 ad oggi e’ cresciuto del 13% annuo.

E analizzando le perdite risulta che Gross ha fatto addirittura meglio dell’indice: mentre l’S&P’s nel periodo in questione ha registrato otto anni negativi, con una perdita media del 12,5% annuo, il fondo gestito da Gross ha avuto solo tre anni negativi, con un calo medio del 2,25%.

A 57 anni, Gross e’ noto in tutto nel mondo finanziario come il “filosofo dei bond”, un uomo con gli occhi sempre puntati sulla performance del day-by-day ma che non dimentica la visione d’insieme.

Ed e’ stata proprio la sua lungimiranza che alcuni mesi fa ha fatto realizzare alla Pimco un profitto di $250 milioni attraverso la vendita in massa di obbligazioni in Argentina prima che chiunque potesse prevedere un’inadempienza del credito.

Come John Neff, noto gestore di Vanguard, gran parte del successo di Gross deriva dal suo basarsi su un chiaro set di formule matematiche. E come Peter Lynch, guru della Fidelity, Gross e’ stato identificato fino a tal punto con una societa’ – nel suo caso la Pimco – che per molti lui e’ la Pimco.

Ma a differenza dei suoi colleghi nel mercato azionario, Gross ha fatto fortuna in una parte del mercato, quella dei bond, che e’ di solito considerata noiosa, adatta ai pensionati che non vogliono rischiare e si accontentano di piccoli ma sicuri guadagni.

In un momento di recessione come questo, in cui il mercato e’ incerto e il piu’ piccolo errore puo’ essere fatale, le obbligazioni sono pero’ tornate ad essere popolari.

Gia’ nel maggio del 2000, Gross aveva predetto che la recessione era imminente. Lui e gli altri esperti della Pimco non avevano dubbi: l’esplosione della bolla hi-tech e la frenetica corsa della Federal Reserve ad alzare i tassi avrebbero portato inevitabilmente a un secco rallentamento dell’economia.

Per questo motivo la Pimco decise di disfarsi di $10 miliardi di corporate bonds e inizio’ a comprare titoli di Stato, riuscendo a guadagnare ben $500 milioni in pochi mesi. Poi, nel febbraio 2001, la societa’ investi’ altri miliardi di dollari in buoni del Tesoro, certa che la Fed avrebbe sensibilmente tagliato i tassi d’interesse per stimolare la crescita economica.

L’undici settembre e’ stato un altro momento clou nella carriera di Gross. Prevedendo che l’economia stava per toccare il fondo, il guru di Pimco comincio’ a investire aggressivamente in corporate bonds, acquistando, tra le altre cose, $5 miliardi di obbligazioni di titoli con un rating sul debito piuttosto elevato, come AT&T, Ford e GMAC.

Ma quali sono le previsioni del guru di Pimco per il futuro dell’economia americana? Secondo Gross la ripresa ci sara’, ma non sara’ forte come quella indicata dagli esperti del mercato azionario. L’inflazione rimarra’ contenuta, gli utili societari anche e la crescita economica sara’ praticamente ferma.

In un contesto cosi’ incerto, il giusto mix di obbligazioni potrebbe, secondo Gross, rendere di piu’ di qualsiasi altro strumento finanziario.