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BERTELSMANN TRATTA PER RILEVARE READER’S DIGEST

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Bertelsmann, il colosso dei media tedesco, avrebbe intavolato un negoziato per rilevare Reader’s Digest, uno dei vecchi marchi dell’editoria Usa. Lo sostiene nel numero in edicola il settimanale ”Business Week”, nella rubrica Inside Wall Street.

Secondo voci riportate dall’articolo il prezzo di cui i tedeschi starebbero discutendo e’ compreso tra i $5.8 e i $6.3 miliardi di dollari, il che equivale a 55-60 dollari per ogni azione Reader’s Digest (RDA). Il titolo Reader’s Digest ha chiuso venerdi’ scorso a Wall Street a quota 37 e 1/2, in rialzo del 4,1%.

(RDA) era scesa con il calo di borsa seguito al crollo del Nasdaq, dal massimo di $38 in febbraio fino a $29 a meta’ maggio. Ma – come si e’ visto – nelle ultime settimane il titolo si e’ ripreso in modo netto.

Reader’s Digest comincia anche a beneficiare delle ristrutturazioni varate dal CEO (chief executive officer, cioe’ l’amministratore delegato) Thomas Ryder, in carica dal 1998.

Oltre alla nota pubblicazione con lo stesso nome (indirizzata a un pubblico medio) l’azienda americana vende anche decine di altre riviste, e inoltre libri, video, dischi, Cd-Rom.

Bertelsmann ha interessi sostanziali in oltre 600 societa’ del settore media, in 53 paesi. Grazie all’americana Random House, rilevata due anni fa (era guidata dall’italiano Vitale) e grazie ad altre divisioni editoriali, il gigante media della Germania vende ogni giorno oltre 1 milione di libri e ha in complesso 170 milioni di lettori.

Secondo ”Business Week” due sono gli assets appetibili di Reader’s Digest: il fatto che sia quotata al New York Stock Exchange; e la sua massiccia presenza su internet, con 28 siti web.

Bertelsmann non e’ quotata, uno dei pochi giganti ancora in mani strettamente private. Ma per assecondare programmi seri di espansione soprattutto negli Stati Uniti, una quotazione a Wall Street non guasterebbe.