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Arte contemporanea, un mercato tra alti e bassi

Come ogni anno ormai da decenni, il prestigioso fornitore di dati sull’andamento delle aste Artprice.com propone varie sfaccettature per interpretare l’andamento di questo settore. L’ultimo studio di Artprice.com sul comparto contemporaneo e ultracontemporaneo (artisti sotto i 40 anni) propone alcune considerazioni generali e altre più specifiche sui creatori e ambiti dell’art business. Innanzitutto, negli ultimi 20 anni, il contemporaneo (che ormai rappresenta il 17% dell’intero mercato dell’arte) è passato, in termini di valore, da 169 milioni a quasi 2 miliardi di dollari mentre il volume dei pezzi venduti è più che raddoppiato, fino al record del periodo 2023/24 con oltre 132 mila opere passate in asta (con un tasso di venduto del 65%) grazie all’interessamento delle Generazioni X e Y soprattutto per le opere più economiche a cavallo dei 5.000 dollari.

Il crollo degli artisti più blasonati.

Nell’ultimo anno, ha rilevato Artprice.com, il segmento di fascia alta del mercato dell’arte contemporanea è stato decisamente arido. Il settore delle opere sopra i 50.000 dollari ha subito una marcata contrazione, con un calo del 21% delle transazioni rispetto all’anno precedente, ovvero 1.150 opere vendute in meno.
Sebbene questa diminuzione sembri modesta rispetto al totale di 132.000 opere realizzate in asta, ha comunque avuto un impatto importante sui risultati complessivi del fatturato delle gallerie, traducendosi in diverse centinaia di milioni di dollari in meno, tanto che il valore scambiato del contemporaneo dai 10 artisti più trattati nel periodo 2023/24 mostra una dinamica decisamente negativa.
In un contesto tuttora molto maschilista, dove le prime 10 donne artiste del mercato del contemporaneo ‘cubano’ solo il 18% del totale, il nome che domina oramai da 14 anni è quello di Jean-Michel Basquiat (240 milioni di dollari di fatturato e top lot a 47 milioni nel 2023/24), che da solo vale il 13% del mercato, con gli altri 9 artisti della top ten (Nara, Condo, Haring, Mehretu, Liu Ye, Hirst, Prince e Salvo, che ha superato clamorosamente Banksy nella lotta per la nona posizione) che realizzano cumulativamente un altro 17% del totale aggiudicato in asta in questo comparto. Numeri che confermano il focus del mercato sugli artisti di tendenza, un mood che caratterizza da sempre il mercato dell’arte.

Stati Uniti culla degli artisti.

A livello geografico gli Stati Uniti dominano il mercato realizzando il 38% del giro d’affari globale davanti alla Cina con un 29% e alla Gran Bretagna con il 18 per cento.
Per quanto riguarda gli intermediari le prime 3 case d’asta (Sotheby’s, Christiès e Phillips) intermediano la metà del mercato mentre un pugno di galleristi (Gagosian, Pace, Acquavella, Perrotin, Levy-Govry-Dayan, Zwirner, Ropac e pochi altri) fanno ancora la parte del leone.
Un ultimo sguardo va ai protagonisti dell’ultracontemporary: secondo quanto rilevato da Artprice.com gli artisti più richiesti dai collezionisti sono Jadè Fadojutimi (14 milioni di fatturato e top lot a 2 milioni) davanti a Bull, Wong, Singer, Hollowell, Chen Fei, Wood, Quarles, Januzkievicz e Sami.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di aprile 2025 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.