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Alitalia, primo giorno con nuove divise Etihad: scoppiano proteste

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ROMA (WSI) – Dopo quasi vent’anni le hostess e gli steward dell’Alitalia cambiano look. Presentate lo scorso 18 e 19 maggio e oggi indossate per la prima volta le nuove divise del personale della compagnia aerea di bandiera italiana, disegnate dallo stilista milanese Ettore Bilotta. Il classico verde oggi cede al passo ad un colore bordeaux che vira sul rosso più chiaro con capello in tinta, e guanti, scarpe e calze rigorosamente green.

Dopo l’ingresso nel capitale azionario di Etihad Airways, un nuovo look è riservato anche alle divise degli steward con due colori, grigio antracite e verde bosco, e una cravatta fantasia in sintonia con la divisa delle colleghe di bordo. Tutti i capi sono made in Italy, dai tessuti toscani, mentre la seta è stata lavorata a Como.

Ad occuparsi delle nuove divise di Alitalia è stato anche l’opinionista Massimo Gramellini, che nel suo editoriale su La Stampa intitolato “Alì Italia” le definisce “brutte”, osservando come nessuna donna indosserebbe mai calze verdi.

“Le ha disegnate un milanese, ma il committente è musulmano e si vede. Dalla punta dei capelli a quella dei piedi, sarebbe vano cercare un centimetro di pelle scoperta. Oltretutto l’hanno coperta male. L’Alitalia ha negato che i tessuti siano infiammabili, ma non può smentire che siano brutti. Immagino che l’abbondanza di rosso e verde intenda omaggiare la bandiera (il bianco è garantito dalla faccia disperata delle hostess quando si osservano allo specchio). Ma non conosco una sola donna italiana che indosserebbe delle calze verdi, se non sotto la minaccia di un plotone di esecuzione. E anche lì, come ultimo desiderio, chiederebbe di sfilarsele. Un’anima bella si sforzerà di vedere in questa immagine da rivista Anni Cinquanta il recupero della sobrietà perduta, ma senza il buongusto di allora. Io vi leggo la certificazione di cosa succede quando un bene italiano finisce nelle mani di una cultura che, quantomeno in materia di donne, si trova nelle condizioni più di prendere esempi che di imporne”.

Oggi il gran debutto all’aeroporto di Fiumicino ma le proteste non sono mancate. Un gruppo di lavoratori nei pressi del Crew Briefind center, vicino al Terminal 1 ha  manifestato proprio contro le nuove divise,  che sarebbero confezionate per il 70% in acrilico, materiale altamente infiammabile  e inoltre poco riconoscibili dai passeggeri.  Una protesta che però, come sostengono alcuni, celi in realtà il malumore del personale navigante a cui sono state recentemente tolte alcune agevolazioni di viaggio.