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Agenzia delle Entrate, rimborso Iva per 4300 imprese

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ROMA (WSI) – Sono in arrivo 1,2 miliardi di euro di rimborso Iva per circa 4300 aziende italiane. Lo rivela l’Agenzia delle Entrate, con un annuncio che promette di restituire a imprese, liberi professionisti e artigiani una boccata d’ossigeno, in un momento particolarmente grave. Anche gli ultimi dati dell’Abi, infatti, testimoniano l’impossibilità di ottenere liquidità tramite normali prestiti bancari.

In mancanza di finanziamenti dai canali tradizionali, e con il crollo dei consumi interni, questa mossa del Fisco rappresenta un passo importante per restituire competitività al tessuto produttivo. La nuova tranche porterà a quota 2,5 miliardi di euro il rimborso complessivo erogato a partire da gennaio 2013.

La restituzione dell’Iva (in questa modalità) potrebbe tuttavia non essere sufficiente per rimettere in moto l’economia reale. Non soltanto, infatti, sulle imprese gravano ancora le pesanti maglie burocratiche e gli altri oneri fiscali, ma sembra anche molto lontana la ripresa dei consumi delle famiglie.

I cittadini faticheranno a sostenere le proprie spese anche nei prossimi mesi del 2013, sostengono Adusbef e Federconsumatori, soprattutto a causa delle tasse. Secondo le stime delle due Associazioni, infatti, la pressione fiscale è arrivata al 45%, e la situazione è destinata ad aggravarsi a causa della Tares, la nuova imposta sui rifiuti, e del possibile aumento dell’Iva a luglio, che scatterà in automatico a meno che non si trovino soluzioni alternative (difficile che accada, vista l’instabilità politica di questi giorni).

I numeri dell’Osservatorio Federconsumatori parlano chiaro: l’incremento dell’Iva al 22% costerà ad ogni famiglia 207 euro in più, la Tares 51 euro, le varie addizionali locali 163 euro. Il totale degli aumenti arriva quindi a 421 euro per ogni nucleo, al quale ovviamente va aggiunta anche l’Imu.

Trefiletti e Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, hanno commentato con preoccupazione i dati relativi alle famiglie, che sono “costrette a molte rinunce per mantenere una condizione economica dignitosa, a volte appena al di sopra della soglia di povertà. È ormai improrogabile una decisa azione di Governo (che ci auguriamo venga nominato al più presto), a cui spetterà il grave compito di risollevare le sorti delle famiglie e dell’intero Paese”.

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