Mercati

Wall Street, corsa senza fine? S&P 500 sfonda 2.500 punti

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Poco o nessun effetto hanno avuto le incertezze dell’amministrazione Trump, la crisi della Corea del Nord, la prospettiva di un rialzo dei tassi monetari, le tensioni nella Fed. La fase rialzista del mercato azionario Usa non sembra volersi arrestare. E questo nonostante l’indice Vix, l’indice che misura “la paura” dei mercati, in questo trimestre abbia già perso il 6,1 per cento.

L’ultima pietra miliare del rally ininterrotto, che dura da poco meno di nove anni, è stata messa alla chiusura di Wall Street venerdì scorso, quando l’indice S&P500 ha superato per la prima volta nella sua storia quota 2.500 punti. Si tratta del secondo periodo di rialzo più lungo di sempre nella storia borsistica Usa, che ha aggiunto circa 20mila miliardi di dollari alle azioni americane negli ultimi 8 anni e mezzo.

Qualche numero per capire meglio. Iniziata nel 2009, all’indomani della crisi dei mutui subprime, la corsa dello Standard & Poor’s ha visto l’indice allargato passare da 676,53 punti del 9 marzo 2009, ai 2500,23 punti della fine delle contrattazioni a Wall Street di venerdì 15 settembre. In pratica,  1.800 punti in più. Con un incremento percentuale, nel periodo considerato, che ha raggiunto un +269 per cento. Si tratta di progressi superiori al +266% del periodo di boom economico del secondo dopoguerra, dal 1949 al 1956.

Ma non è solo lo S&P 500 ad aver aggiornato i record. Per la seconda volta nel giro di qualche giorno, tutti e tre i principali indici hanno chiuso la seduta di venerdí scorso in territorio record archiviando una settimana in rally. Il Dow Jones Industrial Average è salito di 64 punti, lo 0,3%, a quota 22.267. Il Nasdaq Composite ha guadagnato 19 punti, lo 0,3%, a quota 6.448. In settimana il Dow è salito del 2,2%, la performance migliore dallo scorso dicembre. Il Nasdaq ha aggiunto l’1,4%.