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Soros ci ripensa sul Bitcoin. E Rockefeller segue l’esempio

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George Soros cambia idea sulle criptovalute. Con una mossa inaspettata, dopo le critiche riservate alle valute digitali solo 4 mesi fa dal palco del World Economic Forum, il magnate ungherese naturalizzato americano ha deciso di investire nel bitcoin.

A rivelarlo è l’agenzia Bloomberg, secondo cui la fondazione Soros Fund Management ha ottenuto il permesso dalla famiglia per effettuare compravendita in criptovalute. Certo, da quando Soros ha lanciato l’affondo sul Bitcoin, lo scorso gennaio, la moneta è passata da 16.000 a 6.500 dollari.

Fatto sta che ora Soros sembra quindi muoversi in controtendenza.  Per alcuni la fondazione dell’investitore intravede proprio ora, quando le oscillazioni si sono calmate e la febbre è finita, l’occasione propizia per fare margini, approfittando di un mercato forse un po’ più maturo. Per altri è solo una mossa speculativa, che non promette molto di buono all’universo delle criptovalute.

Ma tra la vecchia guardia di investitori di Wall Street, non è solo Soros ad essersi lanciato recentemente nel mercato delle criptovalute. Una mossa analoga è stata fatta  anche Venrock, una società di venture capital da 3 miliardi di dollari, veicolo di investimento della famiglia Rockefeller.

Finora l’unico ad aver mantenuto un atteggiamento coerente è Warren Buffett. La sua diffidenza nei confronti dei valori da bolla, e la sua predilezione per gli investimenti più tradizionali nell’economia reale, l’hanno finora tenuto a distanza dal Bitcoin.