Economia

Incubo fornitori per Volkswagen. Sospesa produzione Golf

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La produzione in diversi stabilimenti tedeschi della Volkswagen resta rallentata dal contenzioso con i fornitori, che hanno interrotto le consegne di pelletteria e componenti per la trasmissione. Una seconda crisi che si aggiunge a quella del dieselgate, comporterà la sospensione della produzione di Golf in sei fabbriche, con il taglio delle ore di lavoro a 27.700 lavoratori entro la fine del mese di agosto; i più colpiti saranno gli stabilimenti che producono due dei modelli più popolari fra quelli della casa tedesca, Passat e, per l’appunto, Golf.

I contatti con uno dei fornitori dovrebbero riprendere nel pomeriggio per delineare non tanto quanto ne sarà dell’attuale contratto, ormai rescisso “ma probabilmente anche come si prospettano i prossimi mesi e anni”, dichiara il membro del supervisory board di Volkswagen Olaf Lies alla Deutschland Radio.

Le due società in rotta con Volkswagen sono “Es Automobilguss” e “Car Trim”, due medie imprese cui, è stato osservato, un grande gruppo non dovrebbe dipendere in maniera esclusiva.

Volkswagen avrebbe esercitato pressioni in grado di mettere sotto ricatto le due società: il problema di fondo è che le esigenze di contenimento dei costi, rese ancor più impellenti dagli oneri straordinari correlati al dieselgate si erano riversate sui fornitori. Il responsabile degli acquisti del gruppo, infatti, aveva avvertito che Volkswagen avrebbe cercato maggiore efficienza nei costi degli acquisti per restare “concorrenziale”.

L’esito del braccio di ferro, però, è sotto gli occhi di tutti, con un danno potenziale che per Volkswagen potrebbe superare i 100 milioni di euro, secondo le stime comunicate a Afp dall’esperto di industria automobilistica Ferdinand Dudenhoeffer (Università di Duisburg-Essen). Al momento il titolo della casa automobilistica di Wolfsburg cede lo 0,29%.