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WALL STREET: SI SGONFIA IL RALLY DEL NASDAQ

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Nonostante le vendite scattate nell’ultima mezz’ora di contrattazioni, i listini americani sono riusciti a difendere i guadagni accumulati dall’inizio della settimana. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.26% a 10486, l’S&P500 lo 0.23% a 1184 e il Nasdaq ha chiuso invariato a 1999.

Anche oggi a sostenere i listini Usa e’ stato il petrolio, che ha chiuso in rosso una giornata che si e’ distinta per l’estrema volatilita’. Dopo una partenza debole, il prezzo del greggio riuscito ad avanzare di oltre il 2% in soli trenta minuti per poi invertire di nuovo al ribasso.

A determinare l’andamento altalenante sono stati i dati contrastati sulle scorte: in particolare, sono risultati superiori alle previsioni i dati su greggio e distillati, mentre hanno registrato un netto calo quelli sulla benzina.

Ad incrementare le preoccupazioni di un ulteriore aumento dell’oro nero, e’ poi giunta la notizia dello sciopero di un impianto nigeriano, la cui produzione e’ stimata per due milioni di barili al giorno. Il contratto future con scadenza maggio ha terminato la sessione in calo di 19 centesimi a $55.85 al barile.

Per molti operatori, il ritracciamento del greggio di circa il 3% avvenuto negli ultimi tre giorni, l’avvicinarsi della stagione degli utili societari e le attese di una politica moderata di rialzi dei tassi da parte della Fed sono elementi che potrebbero innescare un rally dei listini di breve periodo.

Per altri osservatori, invece, la chiave resta in primo luogo il petrolio. Un continuo aumento dei prezzi, alla lunga, potrebbe arrecare danni all’economia, agli utili societari e ai mercati azionari. Ricordiamo che Goldman Sachs di recente ha alzato le previsioni sul prezzo del greggio oltre i $100.

Passando alla cronaca societaria, hanno guadagnato terreno le societa’ di semiconduttori, che hanno beneficiato dei giudizi favorevoli di Merrill Lynch. L’indice del comparto, SOX, ha chiuso in progresso dello 0.23%, ma ha ceduto gran parte dei guadagni nelle ultime battute di scambi.

Ancotra notizie deludenti dal settore software. Siebel Systems, societa’ leader di applicazioni CRM, ha annunciato che per il primo trimestre si aspetta un fatturato inferiore alle attese. Sotto pressione anche Research In Motion, la societa’ produttrice del BlackBerry, che ha rivisto al ribasso le previsioni sugli utili trimestrali. Riflettori accesi su Dell, che giovedi’ terra’ un incontro con gli analisti per fare il punto sulle condizioni dell’azienda.

Per quanto riguarda il comparto finanziario, Fannie Mae e Freddie Mac sono state oggetto della discussione di Greenspan, che ha sollecitato una riforma per evitare rischi di instabilità finanziaria derivanti dalla grande esposizione complessiva dei due colossi del prestito immobiliare.

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Relativamente alla vicenda MCI, il gruppo telecom ha deciso di accettare l’offerta di Verizon contro quella piu’ elevata di Qwest Communications. MCI ha dichiarato che l’offerta di Verizon offre piu’ garanzie; quella di Qwest non appare molto ben vista dai clienti di quest’ultima.

Sugli altri mercati, l’euro e’ in leggero rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2864, dopo aver rivisto quota $1.29 in mattinata. Il future con scadenza aprile sull’oro ha chiuso in rialzo di $2.5 a $ 427.50 all’oncia. In rialzo infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.43% dal 4.47% di martedi’.

BORSA: NEW YORK IN CAUTO RIALZO SU CALO PREZZI PETROLIO/ANSA

6 Aprile 2005 23:12 NEW YORK (ANSA) – Giornata borsistica contrastataper il mercato azionario statunitense, che beneficia del ribassodel prezzo del petrolio dopo un’apertura in flessione. In mancanza di dati congiunturali, gli spunti sono peraltroscarsi, in attesa che decolli la stagione delle granditrimestrali, cui farà oggi da apripista, a mercato chiuso, ilcolosso dell’ alluminio Alcoa, che segna una chiusura invariata.

Si distinguono in ogni caso in positivo i titoli finanziari,con Citigroup che guadagna lo 0,47% a 45,15 dollari, mentreFannie Mae sale del 3,58% a 54,15 dollari. Per quanto riguardaquest’ultima, in particolare, è stata oggi al centro – assiemealla rivale Freddie Mac (+3,3% a 63,86 dollari) – dell’intervento del presidente della Fed, Alan Greenspan, davantialla commissione bancaria del Senato. Greenspan ha sollecitato una riforma per evitare rischi di instabilità finanziaria derivanti dalla grande esposizione complessiva dei due colossi del prestito immobiliare.

Fra i tecnologici, Altera, azienda che produce semiconduttoriprogrammabili, avanza dello 0,72% a 19,68 dollari, mentreBroadcom (chips per prodotti elettronici e reti di computer)sale dell’1,04% a 30,07 dollari). Entrambi i titoli sonosostenuti da un ‘report’ favorevole curato da un analista diMerrill Lynch, Joseph Osha, che ha alzato la sua valutazione allivello di ‘buy’, cioé comprare, dalla precedente ‘neutral’. Ritraccia nel finale Pfizer, che cede lo 0,15% a 26,86, dopo i guadagni della vigilia sull’annuncio di risparmi per quattro miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Morgan Stanley a questo proposito ha alzato la sua valutazione sul titolo al livello di ‘overweight’, cioé sovrapesare, rispetto alla precedente ‘equal-weight’.

Negli altri comparti, è in rialzo Monsanto, leader mondiale nella produzione di OGM, che guadagna l’1,15% a 61,68 dollari in quanto nel secondo trimestre fiscale l’utile è più che raddoppiato, a 1,37 dollari per azione. Bene General Motors (+2,82% a 29,86 dollari), nonostante il downgrade della vigiliadeciso da Moody’s. Fra i ribassi più sostanziosi, si segnala quello di Siebel Systems, azienda del software che lascia sul parterre il 9,73% a8,26 dollari, dopo aver preannunciato una perdita trimestralepari a 1-2 cents per azione, in controtendenza con le proprieprecedenti stime.

Tornando alle trimestrali, la previsione deglianalisti di Thomson Financial è di una crescita media degliutili fra le società comprese nell’ indice S&P 500 pari all’ 8,2% contro il +19,7% del quarto trimestre del 2004. Tra le tlc, Mci (+1,51% a 25,39 dollari) ha rifiutatol’offerta di Qwest (-2,07% a 3,78 dollari) a favore di quellapresentata da Verizon (+0,41% a 35,5 dollari).