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Wall Street in rosso, Nasdaq guida le vendite

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NEW YORK (WSI) – Bilancio negativo nella prima seduta della settimana per Wall Street. In chiusura, il Dow Jones cede lo 0,62%, a quota 17.173 punti, l’S&P 500 perde lo 0,82% a quota 1.994 punti, la peggiore perdita da sette settimane. Il Nasdaq lascia sul terreno l’1,13%, a quota 4.528 punti.

Il petrolio ha terminato in calo: il contratto con scadenza ad ottobre ha perso 78 centesimi a 90,87 dollari il barile. Nel frattempo, i titoli di Stato americani si avviano a chiudere positivi con rendimenti in calo al 2,56% per il benchmark decennale e al 3,28% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro avanza a 1,2836 dollari e il biglietto verde perde terreno contro lo yen a quota 108,81.

Dal fronte macroeconomico americano, deludono le vendite di case esistenti negli Stati Uniti, in calo in agosto per la prima volta in cinque mesi, segno che il mercato immobiliare americano continua a procedere a corrente alternata dopo le difficoltà dei primi mesi dell’anno.

L’indicatore, calcolato dall’associazione di settore National Association of Realtors (Nar), ha registrato un ribasso dell’1,8% a 5,05 milioni di unità. Il dato è stato inferiore alle previsioni degli analisti che attendevano un rialzo a 5,2 milioni di unità. In luglio il dato si era attestato a 5,14 milioni di unità (dato rivisto al ribasso dai 5,15 milioni della prima stima).

Le vendite sono inoltre del 5,3% più basse rispetto ad agosto 2013 e molto al di sotto dei 5,38 milioni di unità di luglio 2013. Lawrence Yun, capo economista del Nar, ha parlato di standard più severi che mettono il freno agli acquisti da parte del grande pubblico. I prezzi mediani delle case sono cresciuti del 4,8% rispetto all’anno scorso a 219.000 dollari. Le case disponibili per la vendita erano 2,31 milioni. Per esaurire completamente servirebbero 5,5 mesi, in linea con il dato di luglio.

Nonostante la pausa odierna, S&P 500 e Nasdaq sono sulla strada giusta per archiviare il settimo trimestre di fila al rialzo.

Continua il calo di tutte le commodities. Il petrolio a ottobre cede lo 0,34% a 92,10 dollari al barile. L’oro a dicembre segna un -0,26% a 1.213,40 dollari all’oncia.

Nel frattempo, ritornano i timori sul rallentamento della crescita economica in Cina, dove il ministro delle Finanze ha placato le speranze di nuovi stimoli dicendo che il governo non intende modificare il modo drastico le sue politiche. Alle 16 italiane arrivera’ il dato sulle vendite di case esistenti, viste in rialzo ad agosto dell’1%. Intanto gli investitori americani guardano a una nuova ondata di M&A con la tedesca Merck che compra l’americana Sigma-Aldrich e Siemens che rileva Dresser-Rand Group. Intanto il colosso dell’immagazzinamento dati Emc valuta opzioni strategihe incluso un merger.

Passata la sbornia del debutto record, Alibaba rallenta il passo a Wall Street, nella sua prima giornata intera da societa’ quotata. Il titolo, scambiato sul Nyse, cede poco meno del 3%, il 2,96% per la precisione, a 91,11 dollari per azione, comunque molto al di sopra del prezzo di collocamento di 68 dollari. Secondo gli analisti un calo e’ fisiologico, dopo il balzo del 38% di venerdi’ scorso, primo giorno alla Borsa americana. La capitalizzazione di mercato del colosso cinese dell’e-commerce cala a 225,87 miliardi di dollari, comunque superiore per esempio a quella di Facebook, ferma a 200,5 miliardi. Nel primo giorno di contrattazioni il titolo Alibaba è balzato del 38% nella sessione regolare per poi stabilizzarsi a +0,01% negli scambi serali. Il prezzo del’Ipo del gigante cinese del commercio online, la maggiore di sempre con una raccolta di oltre 25 miliardi di dollari, era stato fissato a 68 dollari per azione. Le banche collocatrici hanno annunciato oggi l’esercizio della greenshoe su 48 milioni di titoli.

Tra gli altri titoli, il conglomerato industriale tedesco Siemens AG ha annunciato un’offerta sul produttore di attrezzature per i giacimenti petroliferi Dresser-Rand Group per 7,6 miliardi dollari.

Il fondo di investimento Blackstone “rinuncia alla Russia”, secondo quanto ha scritto il Financial Times ieri, una decisione che mostra la tendenza di alcuni investitori occidentali ad allontanarsi dal paese al centro di tensioni tra Mosca e l’Occidente sull’Ucraina.

Emc Corp, attivo nei prodotti per l’archiviazione dei dati, ha avuto dei colloqui per un’eventuale fusione con Dell e Hewlett-Packard, secondo quanto scrive il Wall Street Journal. In particolare le trattative tra Hp e Emc, che andavano avanti da circa un anno, si sono rotte qualche settimana fa sui termini finanziari e sui timori che gli azionisti di entrambe le società avrebbero respinto l’accordo. Non è ancora chiaro invece lo stato dei colloqui tra EMC e Dell, secondo il quotidiano.