L’esempio delle grandi famiglie per gestire al meglio i passaggi generazionali

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Articolo di Roberta Porreca, consulente finanziario e patrimoniale

La successione è uno degli aspetti chiave dell’attività di noi consulenti finanziari, anche se i clienti italiani difficilmente ne vogliono sentire parlare: è quasi un argomento tabù, una forma di scaramanzia che gli assistiti cercano sempre di evitare.

A noi consulenti invece piace affrontare questo tema, e per farlo spesso ci capita di descrivere il comportamento delle famiglie più note e importanti d’Italia. Queste persone si occupano del loro passaggio generazionale affidandosi a professionisti specializzati, che non sono i consulenti finanziari ma esperti del settore, patrimonialisti, notai e avvocati, ai quali noi stessi ricorriamo per consulenze in questo campo.

Gli esempi in questo senso sono numerosissimi: dalla famiglia di Silvio Berlusconi a quella dell’avvocato Gianni Agnelli, fino a quelle di altri grandi nomi dell’industria e della finanza italiana come Carlo De Benedetti, Brunello Cucinelli, la famiglia Benetton, Leonardo Del Vecchio, Bernardo Caprotti. E anche esperienze differenti come quelle di Giorgio Armani e Lucio Dalla e Pino Daniele possono servire da spunto per i nostri clienti nella gestione dei temi legati alla successione.

LA SUCCESSIONE DEL CAVALIER SILVIO BERLUSCONI

Tra gli esempi pratici che cito più spesso, anche sulle mie pagine social, c’è quello di una delle famiglie più ricche e conosciute d’Italia, la famiglia Berlusconi. Dell’ex Presidente del Consiglio e delle sue scelte in materia successoria mi sono occupata anche nel libro “Crederci e costruire”, nel quale descrivo questo e altri casi di passaggio generazionale: il libro è facile da consultare e si può scaricare dal mio sito internet www.robertaporreca.it. Nel caso del Cavaliere, che ha cinque figli – Marina e Piersilvio dal primo matrimonio con Carla Dall’Oglio; Barbara, Eleonora e Luigi dalle seconde nozze con Veronica Lario – la scelta è ricaduta sulla costituzione di diverse holding, cioè società per azioni. Nel dettaglio, ai due figli di primo letto è stato affidato il controllo delle società attive nel settore televisivo ed editoriale, mentre i tre figli più giovani si occuperanno delle altre società dell’impero di Berlusconi, che ha molteplici interessi.

IL RE DELLA MODA: GIORGIO ARMANI

Un altro esempio di gestione del passaggio generazionale è quello del re della moda italiana, Giorgio Armani, che non ha mai avuto figli ma ha sempre espresso il desiderio di evitare che il suo impero del lusso, dopo la sua morte, vada a finire nelle mani di altre società del settore, magari non italiane. Armani ha quindi creato una fondazione per “assicurare che nel tempo gli assetti di governo del gruppo si mantengano stabili” nel corso del passaggio delle sue attività agli eredi che verranno designati per la sua successione: con ogni probabilità saranno coinvolti il compagno e i tre nipoti, figli della sorella, che già lavorano o hanno lavorato in azienda.

IL DOPO DI NOI, UN PENSIERO DA GESTIRE, NON DA ESORCIZZARE

Si tratta ovviamente di situazioni particolari, che fanno riferimento a grandi ricchezze, ma che possono servire comunque come spunto di riflessione per tutti noi. Tutti, infatti, dobbiamo tutelarci per il  “dopo”, e affidarsi a un consulente finanziario o comunque a un esperto del settore, in grado di dare i suggerimenti giusti, è l’unico modo che abbiamo per salvaguardare ciò che siamo stati capaci di creare. Il “dopo di noi” non è un pensiero da scongiurare ma una questione fondamentale da affrontare, anche se siamo ancora relativamente giovani: un altro grande imprenditore della moda made in Italy come Brunello Cucinelli, ad esempio, ha deciso di occuparsi del suo passaggio generazionale – gestito attraverso un trust – intorno ai sessant’anni di età. Questo perché il suo obiettivo principale era appunto salvaguardare l’impero che aveva creato.

 

Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: [email protected]

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