La sostenibilità fa bene ai portafogli finanziari degli investitori

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Articolo di Vincenzo Menna, Consulente Finanziario di Vasto 

Le tematiche legate allo sviluppo sostenibile e responsabile stanno rivoluzionando la politica industriale delle imprese, le scelte di consumatori e quelle dei money manager. L’uso di acronimi come ESG o SRI sono entrati a far parte di un nuovo vocabolario e il tema della sostenibilità è a tutti gli effetti un mainstream.

Cosa vuol dire ESG?

ESG è l’acronimo di Environmental, Social and Governance e si riferisce a tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento. In pratica, per avere uno sviluppo sostenibile e responsabile (Sustainable and Responsible Investing, SRI) le imprese non dovrebbero concentrarsi solo sui PROFITTI ma anche sulle PERSONE e sul PIANETA.

I criteri ambientali (Enviroment) esaminano il modo in cui un’azienda contribuisce alle sfide ambientali (ad esempio rifiuti, inquinamento, emissioni di gas serra, deforestazione e cambiamenti climatici). I criteri sociali (Social) analizzano il modo in cui l’impresa tratta le persone (ad esempio, la gestione del capitale umano, la diversità e le pari opportunità, le condizioni di lavoro, la salute e la sicurezza sul lavoro), mentre i criteri di Governance valutano il modo in cui un’azienda è amministrata (ad esempio, remunerazione dei dirigenti, strategia e pratiche fiscali, corruzione e abuso d’ufficio, etc).

Perché è così importante investire sulla sostenibilità?

L’idea al centro dell’investimento sostenibile è semplice: le imprese che hanno maggiori probabilità di avere successo e di generare ottimi rendimenti sono quelle che creano valore per tutti i soggetti interessati, dunque non solo per i loro proprietari, ma anche per  dipendenti, clienti, fornitori e la società in generale, nel rispetto scrupoloso dell’ambiente.

Le aziende che perseguono uno sviluppo sostenibile e responsabile non guardano ad oggi ma sono proiettate nel futuro; il loro obiettivo è ridurre le criticità legate agli aspetti ambientali, sociali e di governance aziendale e cogliere le nuove tendenze legate ai consumi.

Prendiamo ad esempio il cambiamento climatico: è una minaccia per tutti, soprattutto per le aziende; ignorarlo significa sostenere maggiori costi in futuro. Parimenti, sottovalutare le diversità sociali potrebbe voler dire non essere in grado di fornire ad una fascia “nuova” della popolazione i prodotti giusti. Perseguire politiche aziendali conflittuali o addirittura discriminatorie (per genere o orientamento sessuale) significa avere dipendenti scontenti e poco produttivi. E cosi via.

 

Le aziende sostenibili sono più profittevoli per i risparmiatori?

 

Fonte: msci.com

 

Dal grafico comparato appare evidente come l’indice MSCI World SRI delle principali aziende sostenibili al mondo (linea blu) superi di quasi 50 punti percentuali il suo omologo “tradizionale”, l’indice MSCI World (linea gialla). Questa tendenza si sta rafforzando soprattutto negli ultimi 2 anni. Ciò dimostra in maniera evidente che i gestori stanno sempre più orientando le loro scelte di investimento su aziende ESG, prezzando maggiori utili futuri di tali aziende.

Alla luce di questa rivoluzione, si può ben comprendere come oggi l’offerta di fondi azionari e obbligazionari ESG da parte di società di gestione e banche sia molto sostenuta; orientarsi nella scelta dei prodotti migliori non è semplice, soprattutto perché è facile incorrere in prodotti “fake”, che si spacciano per sostenibili invece non lo sono affatto. In questi casi è sempre consigliabile farsi aiutare da un consulente professionale di fiducia.

 

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