Clima e finanza: è tempo di bilanci

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Articolo di Caterina La Grotteria, consulente finanziario di Livorno 

Tutti gli investitori, da quelli istituzionali a quelli privati, possono dare un’impronta sostenibile ai propri investimenti, integrando elementi ambientali, sociali e di governance (i cosiddetti ESG funds, enviromental social governance funds) alle strategie tradizionali per perseguire i propri obiettivi di investimento.

Gli asset investiti in strategie di investimento sostenibile sono cresciuti rapidamente negli ultimi anni, un trend che non mostra segni di rallentamento, tanto da ravvisare un considerevole potenziale in tre settori (alcuni green, altri semplicemente in posizione tale da beneficiare del passaggio a un’economia verde) nei quali potremmo assistere a una crescita a doppia cifra nei prossimi anni: 

  1. Energia solare ed eolica: oltre al sempre maggiore sostegno da parte dei governi che puntano all’azzeramento delle emissioni nette, la crescita dell’energia rinnovabile può essere alimentata anche dai costi in discesa. L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha recentemente indicato che continua l’avanzata del solare come fonte più economica rispetto al carbone nella produzione di elettricità in sempre più regioni. L’eolico e il solare sono infatti oggi le fonti più convenienti per generare elettricità in paesi che rappresentano circa il 75% del PIL mondiale

  2. Veicoli elettrici: la penetrazione dei veicoli elettrici in Europa e negli Stati Uniti, che attualmente è inferiore al 10% delle vendite di veicoli nuovi, potrebbe sensibilmente incrementarsi, visti i prezzi più accessibili, la maggiore efficienza, l’accresciuta consapevolezza sul clima, gli incentivi e la maggior diffusione delle stazioni per la ricarica. Secondo Bloomberg, la penetrazione dei veicoli elettrici potrebbe crescere di oltre il 50% nei prossimi 5-10 anni. Dal canto suo, il governo cinese ha recentemente approvato un piano per la transizione ai veicoli elettrici che punta a farne aumentare la penetrazione al 20% entro il 2025 e al 50% entro il 2035. Inoltre, più di recente, il Regno Unito ha annunciato la messa al bando delle vendite di nuove auto a benzina e diesel entro il 2030, come hanno fatto Irlanda e Olanda, mentre Francia e Spagna, al pari della California, l’hanno indicata per il 2035

  3. Semiconduttori: gli attivi con un orientamento sia green che digitale possono realizzare valida performance negli anni a venire, in quanto queste sono tra le aree con maggior spinta di crescita a livello mondiale. I semiconduttori, in quanto primario elemento abilitante dell’attuale ripresa economica, possono beneficiare di diverse tendenze: 
  • L’incremento della produzione di veicoli elettrici: i semiconduttori che servono per le auto elettriche sono in quantità tre volte superiore a quelli impiegati nelle auto con motore a combustione; le auto a guida autonoma, che rappresentano un possibile trend di sviluppo nell’orizzonte ultrasecolare, utilizzano un quantitativo persino superiore di microprocessori. 
  • 5G: i dispositivi progettati per le comunicazioni 5G tendono ad aver bisogno di semiconduttori in una quantità che è da due a tre volte superiore a quelli che occorrono per dispositivi analoghi ma 4G

  • La robotizzazione e l’internet delle cose: l’automazione di molte funzioni attraverso le reti digitali comporta un maggior uso di semiconduttori

  • L’ efficientamento energetico: per produzioni più pulite dal punto di vista energetico servono attrezzi e utensili anch’essi più ecologici che richiedono una maggiore quantità e qualità dei chip per regolare la tensione elettrica e risparmiare energia

Perché scegliere gli investimenti ESG?

I motivi per cui gli investitori vanno alla ricerca di investimenti ESG sono molteplici e spesso alquanto personali. Tuttavia Pimco ha individuato come questi motivi tendano a rientrare in due grandi categorie: allineare gli investimenti ai valori personali e creare un portafoglio diversificato.

  • allineare gli investimenti ai valori personali

Laddove si è inclini a tematiche ambientali, sociali o di governance gli investimenti ESG possono allineare i vostri investimenti a quest’ ultime. Gli investimenti ESG possono servire per ridurre al minimo i conflitti tra investimenti e valori personali, pur mantenendo una strategia d’investimento diversificata e resiliente in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi a lungo termine.

Gli investimenti ESG offrono anche opportunità per sostenere ambiti e settori di preferenza, tra cui le energie pulite, la tecnologia green, le tecnologie a impronta di carbonio bassa o nulla, l’istruzione e la sanità. 

  • creare un portafoglio diversificato

Integrando i fattori ESG è possibile creare un portafoglio diversificato, che consente anche di resistere al cambiamento climatico, ridurre al minimo i rischi extra-finanziari e individuare opportunità uniche. In un mondo che cambia, le strategie ESG possono aiutare gli investitori ad adattarsi al cambiamento.

I fattori extra-finanziari quali gli impatti ambientali, le condizioni di lavoro e la corporate governance non sempre figurano nei bilanci tradizionali, ma possono incidere sul risultato finale delle imprese. I fattori ESG considerano questi e altri fattori, identificando potenzialmente rischi e opportunità che ad altri potrebbero sfuggire.

Criteri di definizione di un investimento sostenibile

Possono essere raggruppati in tre macro voci: Esclusione, Integrazione e Impatto.

I criteri di selezione possono essere “positivi” o “negativi”. Un criterio “negativo” è ad esempio l’Esclusione. In questo caso gli asset manager che compiono le loro scelte di portafoglio e selezione dei titoli adottando questo criterio escludono le aziende che operano in settori non socialmente responsabili come armi, pornografia, tabacco, test su animali, scommesse ed energia nucleare.

Il criterio “negativo”può essere associato anche ad un Paese, come quelli che esercitano la pena di morte o non rispettano i diritti umani.

Per quanto riguarda i criteri di selezione “positivi”, uno di questi è, appunto, l’Integrazione dei fattori ESG, ovvero al fine di costruire i portafogli di investimento vengono valutati aziende e Paesi per i quali viene riscontrato o dichiarato l’impegno in ambito ESG. Vengono presi in considerazione, infatti, attori attenti alla riduzione delle emissioni di Co2, alla corretta gestione dei rifiuti e che utilizzano energie rinnovabili.

Vengono preferite, inoltre, le aziende che in ambito sociale rivolgono particolare attenzione alla salute e al welfare dei dipendenti, ai diritti dei lavoratori, alle condizioni di lavoro e che sviluppano relazioni con le comunità e gli enti locali. Per quanto riguarda la buona governance le stesse devono rispettare la trasparenza e mettere in atto politiche di anticorruzione, remunerazione del management e dialogo con gli stakeholder.

Sempre nell’ambito dei criteri di selezione “positivi” lo strumento dell’Impact investing riguarda gli investimenti realizzati con l’obiettivo di generare un impatto sociale e ambientale positivo e misurabile unitamente ad un rendimento finanziario. Il punto di riferimento per gli investimenti ad impatto sono i 17 Sustainable Development Goals (SDG) dell’Agenda ONU 2030. Alcuni esempi di Impact investing sono i green o social bond, il social housing e la microfinanza.

In conclusione, diventare green può essere non solo la cosa giusta da fare in termini di responsabilità e sostenibilità, ma anche offrire appetibili opportunità d’investimento.

Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.tfinance@triboo.it


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