
Va all’asta il tesoro di Calisto Tanzi, ex patron del gruppo Parmalat, uno degli uomini più potenti d’Italia che finì per bruciare 14 miliardi, trascinando con sé nel baratro il risparmio di 80mila tra obbligazionisti e azionisti. Un tragico default che portò al passaggio dell’azienda italiana in mano ai francesi di Lactalis.
Asta in due lotti
Nei lunghi anni del processo Parmalat le Fiamme Gialle hanno sequestrato numerosi beni a Tanzi tra cui le innumerevoli opere d’arte che possedeva nella sue case e in nascondigli vari.
Un patrimonio artistico inestimabile, con tele, disegni, grafiche e sculture firmate da artisti come Monet, Van Gogh e Picasso, rimasto in un deposito giudiziario di Parma e che ora va all’asta.
Il tribunale di Parma ha affidato alla casa d’aste fiorentina Pandolfini la vendita all’incanto delle opere di Tanzi diviso in due lotti.
Il primo comprende opere realizzate da artisti emiliani e parmensi, per la cui aggiudicazione è stata già aperta un’asta online. Il secondo, che conta su una cinquantina di capolavori, sarà battuto oggi, 29 ottobre da Pandolfini al Centro Svizzero di Milano, al civico 2 di via Palestro, con il titolo “Tesori ritrovati. Impressionisti e capolavori moderni da una raccolta privata”.
Molti sono i dipinti di rilievo internazionale presenti nella collezione, tra cui spicca l’opera di Giacomo Balla “Finestra di Düsseldorf” e due opere di Vincent Van Gogh, “Pollard Willow” e una “Natura morta”, stimati entrambi oltre 1 milione di euro.
All’asta anche le opere di Vasilij Kandinskij, lavori di Manet, Pissarro, Gauguin, Paul Signac, Picabia, Chagall, Mirò, Kandinskij, Cezanne, Magritt. Ma sono presenti anche i grandi maestri italiani con Zandomeneghi del quale viene presentato “Femme au bouquet”, Giovanni Segantini con “Savognino d’inverno” e Giuseppe De Nittis con il ritratto “Uomo con cappello e pipa”.
Il Ministero del Beni culturali ha giudicato inamovibili dal suolo italiano e perciò acquistabili solo da collezionisti, gallerie o istituzioni italiane la Finestra di Düsseldorf di Giacomo Balla, de Le Poulailler di Francis Picabia e la Donna con cane di Vittorio Matteo Corcos.