
L’Italia è ricca di alberghi storici, in antichi palazzi o già nati a destinazione alberghiera. Del resto è abbastanza naturale in un paese da sempre meta turistica e, da oltre 200 anni, meta del “grand tour”. Il Gritti e il Danieli di Venezia, il Grand Hotel et de Milan ed il Gallia di Milano, il Villa San Michele di Fiesole o il Grand Hotel Plaza di Roma, sono solo qualche esempio.
Ma in Italia esistono anche “piccoli gioielli”: alberghi che sono ricettacolo di splendide collezioni di argenteria, ceramiche, porcellane.
Eccone qualcuno
Hotel de la Ville, Monza – Viale Regina Margherita di Savoia 15. Tel. 039 39421 – www.hoteldelaville.com
È proprio di fronte alla Villa Reale; una piacevole costruzione di fine ottocento, con un tocco “signorile”. Ma quello che rende questo albergo veramente speciale, a parte l’ottimo servizio, la speciale cucina e la cura del dettaglio, sono le collezioni d’antiquariato, di varie tipologie, che vi sono conservate; non come in un museo, ma a disposizione ed a contatto con gli ospiti: nei corridoi, nelle camere, al ristorante. Dalle poltroncine anni ’30 in un angolo della hall, alle meravigliose cloches d’argento con cui viene servita al Derby Grill la fiorentina; o gli antichi piatti di portata in legno cinesi dell’ottocento, è tutto un fiorire di splendidi “pezzi” da cui l’ospite è circondato.
E nelle camere, nelle sale, nei corridoi, si vive in mezzo a dipinti ad olio dell’ottocento, pendole inglesi, indiane, giapponesi, francesi; collezioni di bastoni da passeggio con pomello in argento; witch mirror, salotti Luigi XVI in legno dorato.
Tanta bellezza viene in gran parte dalle “ricerche” di Tany Nardi ed in parte dalle collezioni di una famiglia che è nell’Hotellerie di lusso da quasi 100 anni.
Romantik Hotel Turm, Fiè allo Sciliar (BZ) – Piazza Chiesa,9. Tel. 0471725014 – www.hotelturm.it
Hanno 800 anni le mura di questo bellissimo Hotel nel cuore dell’antico villaggio di Fiè allo Sciliar. Le costruzioni più singolari sono senza dubbio quelle sottoposte a tutela dei beni culturali, risalenti al XIII secolo: la torre principale e la torre tonda dell’edificio chiamato Casa Kraiter. Poi “Wagenhaus” (casa dei carri), la torre del gufo e la torre dei falchi. Queste costruzioni conferiscono all’hotel, che ha preso il nome di Turm (torre, in tedesco) un carattere ed uno stile proprio e inconfondibile.
Stile che si ritrova anche all’interno, negli ampi saloni, nelle belle camere, nei corridoi. Un ambiente ricco di opere d’arte, raccolte da Karl Pramstrahler, padre dell’attuale proprietario Stefan. Ci sono circa 2.000 dipinti a olio, acquarelli e litografie di Joseph Beuys, Oskar Kokoschka, Otto Dix, Paul Klee, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso ed altri, incluso un Picasso che si trova nel bar dell’hotel.
E poi, naturalmente, abbondano antichi mobili, bella argenteria, tappeti preziosi. Ma se non bastasse, a pochi passi dall’hotel, c’è Gallaria, un’antica tenuta trasformata in preziosa “annexe” dell’hotel, con collezioni artistiche, cavalli purosangue, macchine d’epoca.
Donna Camilla Savelli, Roma – Via Garibaldi, 27. Tel. 06588861 – https://vretreats.com/donna-camilla-savelli/
Tra Trastevere ed il Gianicolo, nel cuore di Roma, c’è un angolo incantato: un convento di metà seicento, con un giardino pensile che si affaccia su Trastevere, trasformato in un hotel di lusso e di grande charme.
Una storia che ha inizio nel 1642, quando la Duchessa Camilla Virginia Savelli, nobildonna romana nonché moglie di Pier Francesco Farnese, dà incarico all’illustre architetto Francesco Borromini di progettare un convento per le monache agostiniane. Fu così che nel cuore della Roma Trasteverina, a due passi dal Gianicolo, nacque il monastero Santa Maria dei Sette Dolori, con chiesa adiacente. Oggi questo maestoso edificio, grazie ad una sapiente opera di restauro, ospita un hotel di lusso che rappresenta una delle location più esclusive e ricercate della Capitale.
Soggiornare in questa dimora di pregio equivale a fare un vero e proprio viaggio nella storia e nell’arte barocca: dalla monumentale scala in marmo che conduce ai piani superiori alla spettacolare fontana settecentesca che domina l’atrio di entrata dell’antico refettorio, sino ad arrivare agli oli seicenteschi che impreziosiscono ed esaltano gli ambienti eleganti ed esclusivi.
E poi la spettacolare Gran Sala Borromini, l’antico refettorio del convento con le sue tele rinascimentali, le sedute in noce del Settecento ed il soffitto in legno a cassettoni. Cuore dell’hotel è poi il meraviglioso Giardino Agrumeto, coi suoi alberi da frutto e i profumatissimi fiori. Un tuffo nella Roma seicentesca, un’atmosfera di rara armonia e bellezza.
Park Hotel ai Cappuccini, Gubbio (PG) – Via Tifernate. Tel.0759234 – www.parkhotelaicappuccini.it
Un ex convento del ‘600, immerso in un bosco e in un uliveto a due passi dal centro della bella, medioevale, Gubbio.
I Cappuccini è un riuscito mix tra una austera struttura antica ed una importante raccolta di arte contemporanea. Dal 1987 della famiglia Colaiacovo, è il risultato di una spiccata sensibilità verso l’arte e il bello che li ha portati a raccogliere nel corso del tempo un’interessante collezione, in parte esposta nella struttura alberghiera. Gli interni del Park Hotel ai Cappuccini sono decorati da preziose tele rinascimentali, da arazzi fiamminghi e affreschi quattrocenteschi, come il “S. Cristoforo” di Ottaviano Nelli. Tale patrimonio è affiancato da una serie di manifesti di inizio Novecento, da opere di arte contemporanea e di epoca moderna, tra cui va menzionato il grande trittico “Nozze dell’Imperatore” di Giulio Aristide Sartorio.
Per quanto riguarda l’arte contemporanea, i pezzi più affascinanti risultano essere quelli appositamente creati per la struttura ricettiva. Negli anni Cinquanta, il vecchio proprietario commissionò a Giuseppe Capogrossi dei dipinti murari che furono realizzati in varie aree del convento con la collaborazione del giovane pittore cinese Li Yuan-chia. In seguito a varie vicissitudini, ne fu fatto un distacco e le opere furono immesse sul mercato, mentre, già nei primi anni Sessanta, sulle pareti vennero ricreate delle copie. Dopo aver rilevato l’hotel, la famiglia Colaiacovo è riuscita a riacquistare tali dipinti murari distaccati, collocandoli poi nel ristorante e in altre sale adiacenti, situate al piano terra dell’albergo.
Ma il percorso artistico dei Cappuccini continua con Edgardo Abbozzo: nel piazzale che si apre di fronte all’entrata si erge la “Fontana della Pace”, realizzata in bronzo dall’artista perugino. Poco distante si trova l’elegante e vigorosa “Colonna del Viaggiatore” di Arnaldo Pomodoro.
Grande importanza, inoltre, viene data alla ceramica locale, eugubina ma anche gualdese, abbondantemente presente in collezione sia con pezzi tradizionali che una produzione più contemporanea, rappresentata, ad esempio, da opere di Lucia Angeloni e Maurizio Tittarelli. A completare la collezione di arte contemporanea, dal 2021 nella magnificente hall dell’hotel, campeggiano le “Colonne” di Beverly Pepper, artista di origini statunitensi ed umbra di adozione, grande amica di Arnaldo Pomodoro e nota per le sue opere monumentali e di “land art”. Un mix che fa dei Cappuccini un luogo unico, cui non manca una dimensione moderna ben rappresentata dalla “tecnologica” ed ampia area relax.