Editoriali

Squid Game: se il debito diventa un gioco mortale

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Molto più di una serie televisiva. Circa 142 milioni di famiglie in tutto il mondo hanno guardato Squid Game. Tutto nelle sue prime quattro settimane di programmazione.  Lo spettacolo in lingua coreana ha scalato in un baleno tutte le classifiche. Oggi è diventato il “più grande programma televisivo di sempre” su Netflix.

Ma cosa c’è dietro “Il Gioco del Calamaro?”. Cos’è che tiene incollate al televisore 142 milioni di famiglie? Perché Il Calamaro vince? Vince nonostante non ci sia la possibilità di avere doppiaggi in tutte le lingue, per cui l’unico modo di vivere lo sceneggiato, ad esempio da noi in Italia, è farlo attraverso i sottotitoli, sempre che non si conosca il coreano.

Eppure…

Eppure il soggetto del Gioco del Calamaro è riuscito ad affascinare tanti, a dimostrazione di come le serie televisive stiano entrando sempre di più nelle abitudini di acquisto (di programmi televisivi naturalmente) anche delle famiglie italiane.

Soft Power. Le serie televisive sono ormai diventate “oggetti” geopolitici, non perché ci raccontano il mondo ma perché sono una componente del soft power. Vengono usate anche per comunicare, persuadere e esercitare influenza culturale sulle popolazioni. I messaggi in alcuni casi sono trasversali, in altri espliciti fino all’inverosimile.

E’ qui che entra in gioco Squid Game capace di raccontare la nostra epoca, ma soprattutto di evidenziare uno spaccato come quello della Corea del Sud e dei suoi 50 milioni di abitanti. Si tratta di una nazione quasi unica al Mondo. I coreani hanno sviluppato industrie, cultura, digitalizzazione, ma anche una predisposizione al “Prestito Facile” che sta mettendo in difficoltà molte persone.

Non è solo una questione coreana quella del “prendi oggi e paga dopo”, ma una condizione che attanaglia tanti e che giustifica un Gioco Del Calamaro crudele e violento. Si vince o si muore, ma chi vince, vince tanto denaro, vince il sogno dei nostri giorni, vince la possibilità di chiudere la porta su di un passato che non piace perché preda di debiti difficili da saldare e di una filosofia di vita che a quei debiti ne aggiungerebbero di nuovi.

La serie mette in scena personaggi indebitati che partecipano ad un gioco il cui esito è semplice: si vince o si muore. Alcuni vi hanno visto una critica del capitalismo selvaggio o una denuncia delle disuguaglianze molto forti in Corea del Sud, paese un tempo povero che ha vissuto un formidabile sviluppo economico.

Nella serie.  C’è la voglia di prevaricare, di superare gli altri, di arrivare primi a tutti i costi, anche al costo della vita. I concorrenti gareggiano soprattutto contro se stessi e i propri limiti. Ma quello di Squid Game è anche un successo non scontato, perché il creatore della serie, Hwang Dong-hyuk, ha conquistato il grande pubblico grazie a un passaparola virale. Oggi la Corea del Sud è il paese più connesso al mondo, e questo le concede un vantaggio importante nell’epoca digitale.
E’ la legge dei grandi numeri e di chi vuole intercettarli. Pensiamoci. Decidiamo come farlo e per cosa valga la pena farlo.