Mercati

Polonia: Unicredit, fusione Pekao-Bph

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

“Entro fine 2007, la fusione fra Pekao e Bph dovrebbe essere portata a termine”.
Lo rivela Luigi Lovaglio, vicepresidente Pekao, in un’intervista con il quotidiano polacco Rzeczpospolita.
Il 22 maggio scorso sono iniziati i primi colloqui fra i responsabili dei due istituti finanziari controllati da Unicredit.
L’obiettivo è finalizzare l’unione fra Pekao e Bph e porre le basi per la scissione interna a Bph, prevista dall’accordo dell’aprile scorso fra l’Istituto di piazza Cordusio e il tesoro di Varsavia.
“Ci sono oltre trecento persone di entrambe le banche che stanno lavorando assiduamente per terminare il processo il prima possibile”, spiega Lovaglio.
Il vicepresidente Pekao tiene poi a precisare che verrà effettuata una meticolosa selezione del personale, destinato a trasferirsi nel nuovo istituto polacco.
“Vogliamo formare la migliore banca in Polonia e una delle migliori in Europa. Per fare ciò abbiamo bisogno dei manager più capaci di entrambe le banche. Non abbiamo fissato un numero preciso: per tutti coloro che avranno dimostrato talento e competenza verrà trovato loro un posto”, assicura Lovaglio.
Riguardo all’individuazione delle ducento postazioni Bph che verranno vendute attraverso un’asta internazionale, Lovaglio ribadisce che sarà adottato un criterio di selezione su base geografica, in modo tale da assicurare una distribuzione delle filiali il più possibile capillare sul territorio.
“I lavori sulla selezione delle postazioni sono ormai in fase avanzata, dovrebbero concludersi per l’inizio del prossimo anno”, afferma ancora il vicepresidente Pekao, che riserva un’ultima battuta sul futuro dei clienti delle duecento filiali in vendita: “Ognuno – aggiunge Lovaglio – di loro potrà decidere liberamente se rimanere o passare alla nuova banca. Nel corso di operazioni di fusione bisogna sempre mettere in conto una perdita di clienti. Dalle nostre stime risulta che potrebbe raggiungere il 5-7 per cento, ma si tratta di una situazione normale. Rimaniamo ottimisti, riusciremo a limitare la fuoriuscita di clienti”.