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POCAST: Riforma pensioni, avanza ipotesi Quota 41 per tutti

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La Riforma pensioni è a un bivio. Mentre si avvicina il momento dell’addio a Quota 100, che scade a fine 2021 , ed in attesa che governo e parti sociali intavolino una discussione che porti alla scelta di una misura che vada a sostituire l’attuale pensionamento a 62 anni, si torna a parlare della quota 41 per tutti, una proposta fortemente voluta dai sindacati.

 

“Bene la proposta della piattaforma sindacale per quota 41 per non tornare alla legge Fornero” ha spiegato giorni fa il Sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon. “Anche noi pensavamo a Quota 41, non posso che essere d’accordo con la proposta dei sindacati per non tornare alla legge Fornero”, sottolinea il sottosegretario leghista, spiegando che “Quota 100 nasceva come una norma per la flessibilità in uscita che ha bloccato l’aspettativa di vita prevista dalla legge Fornero”. Adesso “aspettiamo il tavolo convocato dal ministro del Lavoro Orlando e le proposte che arriveranno”, afferma Durigon.

“Se vogliamo uscire dalla crisi innescata dal Covid serve una riforma strutturale con una visione pensionistica”, a questo puntava Quota 100. “La crisi – conclude – farà parecchi licenziamenti quindi saranno necessari strumenti di flessibilità in uscita”.

Riforma pensioni: le proposte sul tavolo

La Quota 41 proposta prevede la pensione anticipata con 41 anni di contributi senza un requisito anagrafico. Tra le alternative proposte dagli esperti, c’è poi Quota 102 che invece consentirebbe di uscire dal mondo del lavoro al compimento di 64 anni con 38 anni di contributi.

Spunta poi, anche se meno sostenuta rispetto alle prime due, anche Quota 92 ma solo per i lavori usuranti. Nel dettaglio verrebbero abbassatati di molto, in questo modo, gli anni di contribuzione tenendo conto delle difficoltà del mercato del lavoro e consentendo di uscire a 62 anni con 30 anni di contributi.

In ogni caso per prendere una decisione è da attendere il tavolo di confronto tra il ministro del lavoro Andra Orlando e le parti sociali, in questo modo si potranno valutare tutte le ipotesi in campo, compresa appunto la quota 102 e la pensione a due tempi ipotizzata da Tridico (che però non piace ai sindacati). In ogni caso, uno strumento per limitare gli effetti della scadenza della quota 100 è necessario entro breve anche in vista della scadenza del blocco dei licenziamenti che causerà molti disoccupati.