Investimenti

Investimenti, hedge fund morti: su cosa scommettono i super ricchi?

Gli hedge fund sono “morti” come classe d’investimento per i super ricchi. Lo ha detto Michael Sonnenfeldt, fondatore e presidente di Tiger 21, rete di investitori e imprenditori con patrimonio netto ultra elevato, specificando che negli ultimi 16 anni, l’allocazione dei membri di Tiger 21 negli hedge fund è scesa al 2% dal 12%.

L’esperienza di Tiger 21

Attualmente, il private equity rappresenta la quota maggiore del portafoglio dei membri di Tiger 21 (29%), seguita dagli investimenti immobiliari (27%). L’azionario rappresentano circa il 19%, mentre la liquidità si aggira intorno al 12%. Gli hedge fund, come detto, rappresentano solo il 2% del patrimonio investito.

“Gli hedge fund sono morti stecchiti”, ha dichiarato Sonnenfeldt, aggiungendo che gli investitori ritengono di poter ottenere un’esposizione simile con commissioni inferiori, investendo in fondi indicizzati o nel private equity. “Nell’ultimo decennio, i nostri membri si sono resi conto che,  in media, avrebbero potuto fare meglio con una maggiore esposizione verso i fondi indicizzati, risparmiando in commissioni, e probabilmente ottenendo rendimenti più elevati”.

La crisi degli hedge fund

Secondo i dati della società di investimenti Preqin, nel 2023 gli hedge fund globali hanno registrato un rendimento del 13,3% in ripresa rispetto al -6,8% del 2022.

Ciò non ha tuttavia frenato i riscatti: tra l’ultimo trimestre del 2014 e la fine del 2023, il settore ha registrato deflussi netti per oltre 217,3 miliardi di dollari.

“L’industria degli hedge fund ha attraversato un periodo di malessere per gran parte dell’ultimo decennio, con gli investitori che hanno continuato a riscattare il capitale da questa asset class, annullando i rendimenti complessivi positivi”, ha scritto in un recente rapporto Charles McGrath, vicepresidente aggiunto di Research Insights di Preqin.

Preqin ha evidenziato che una quota crescente di investitori ritiene che le proprie allocazioni in hedge fund abbiano rendimento inferiori alle aspettative di lungo periodo.

Tiger 21 conta 1.400 membri, in gran parte creatori di ricchezza di prima generazione, che gestiscono collettivamente un patrimonio di oltre 160 miliardi di dollari. Si tratta inoltre per lo più di imprenditori che hanno venduto le loro aziende e cercano di preservare il loro patrimonio.

I membri del gruppo, creato nel 1999 da Sonnenfeldt, ricevono e condividono consigli sulla conservazione del patrimonio, sugli investimenti e sulle iniziative filantropiche.