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PIAZZA AFFARI: CALA, MA NON E’ TUTTO DA BUTTARE

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Di fronte al calo costante del listino, che alle 13,30 ora italiana perde il 2,29% (Mib30 -2,34% e Midex -2%), e di fronte alla vendita in massa dei titoli legati a Internet viene da chiedersi qual è il futuro di Piazza Affari.

Secondo alcuni analisti non è tutto da buttare, non fosse altro perchè se si vuole restare nel mercato, ciò che si vende da una parte va acquistato dall’altra. Si guarda con interesse a titoli come Eni, Enel, Ras, Generali.

Certo, lo spartiacque da tenere sotto controllo, per quanto riguarda il Mibtel, resta a quota 31.500, e ora si viaggia intorno a 31.856. Se si va sotto, se si rompe quella soglia, c’è il rischio di veder precipitare il listino fino ai 28.000 punti.

In questo momento il Nuovo Mercato, che raccoglie i titoli legati a Internet, è sotto forte pressione. Tra gli altri, Seat Pagine Gialle perde il 3,91% a 5,19 euro (un euro vale 1936,27 lire): è la rottura del minimo delle ultime quattro settimane, e questo andamento potrebbe dare l’avvio a un movimento ribassista.

Pesante anche Aem, che cede il 4,96% a 5,36 euro: il titolo è in una situazione delicata, vicino al livello di rottura dei 5 euro.

Al contrario, la matricola e.Biscom quota in questo momento 232 euro, in forte crescita rispetto ai 160 euro del collocamento. Ma si tratta di uno dei rari titoli in controtendenza sul listino.

Più in generale, gli analisti prendono atto della disaffezione che si sta registrando sul mercato (ma anche sulle altre Piazze europee e statunitensi) nei confronti dei titoli legati a Internet; tuttavia riflettono sul fatto che il Web non solo è una realtà affermata ma che sempre più in futuro condizionerà il modo di vivere e di fare affari.

Ciò che sta avvenendo in questa fase, dunque, potrebbe sì essere il segno che sta scoppiando la bolla speculativa sul comparto, ma potrebbe anche significare che il mercato vuole fare pulizia prima di razionalizzare l’interesse sul settore.

Tra gli altri titoli in ribasso, Tiscali perde oltre il 4%. Tra quelli in rialzo si segnalano Eni che prende quasi l’1%; Alitalia +4%, prossima alla riammissione al Mib30 al posto di Edison; Unione Immobiliare +5%; Unicredito +2%.