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Intesa Sanpaolo Private Banking, Paolo Molesini è il nuovo presidente

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Il 14 aprile scorso Paolo Molesini è stato nominato presidente di Intesa Sanpaolo Private Banking, la banca specializzata in servizi finanziari alla clientela private che fa parte fa parte della divisione private banking del Gruppo Intesa Sanpaolo. Molesini sostituisce così Giampio Bracchi. Molesini, dal febbraio 2020, è anche presidente di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, dopo esserne stato amministratore delegato e direttore generale dal 2015 al 2020. Molesini è anche presidente della Fondazione Querini Stampalia, di Assoreti e di Sanpaolo Invest.

Chi è Paolo Molesini

Veneziano, dopo la laurea in Economia Aziendale presso la Ca’ Foscari di Venezia e un Master in Business Administration all’INSEAD Fontainebleau – Francia, ha lavorato inizialmente in Henkel Group. Nel 1986 è Molesini è entrato nell’area Financial Services di The Mac Group a Londra. Nel 1991 è passato nel gruppo Fondiaria, occupandosi di marketing strategico.
Nel 1993 è diventato direttore commerciale di Sanpaolo Vita, quindi direttore generale e amministratore delegato. Dal 2001 al 2003 in Banca Monte dei Paschi di Siena è stato responsabile
dell’area commerciale retail. A luglio del 2003 Molesini è entrato nell’allora Banca Intesa, come responsabile della divisione private banking. Inoltre è stato consigliere di Société Européenne de Banque, Banco di Napoli ed Eurizon A.I.

I risultati di Intesa Sanpaolo nel private banking

La divisione private banking di Intesa Sanpaolo serve il segmento di clientela di fascia alta (private e High et Worth Individual) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Bank, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval, Reyl & Cie, Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland. La divisione private banking nel quarto trimestre 2021 ha registrato:
–   proventi operativi netti per 596 milioni, +1,2% rispetto a 589 milioni del terzo trimestre 2021;
–   costi operativi per 255 milioni, +15,6% rispetto a 220 milioni del terzo trimestre 2021;
–   un risultato della gestione operativa di 341 milioni, -7,5% rispetto a 368 milioni del terzo trimestre 2021;
–   un cost/income ratio al 42,8%  rispetto al 37,5% del terzo trimestre 2021;
–   un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 5 milioni, rispetto a 12 milioni del terzo trimestre 2021;
–   un risultato corrente lordo pari a 335 milioni rispetto a 356 milioni del terzo trimestre 2021;
–   un risultato netto pari a 213 milioni rispetto a 231 milioni del terzo trimestre 2021.

La divisione private banking della banca ha chiuso il 2021 con:
–   proventi operativi netti per 2.376 milioni, +6,9% rispetto a 2.222 milioni del 2020, pari a circa l’11% dei proventi operativi netti consolidati del gruppo (11% anche nel 2020);
–   costi operativi per 906 milioni, +4,3% rispetto a 869 milioni del 2020;
–   un risultato della gestione operativa di 1.470 milioni, +8,6% rispetto a 1.353 milioni del 2020;
–   un cost/income ratio al 38,1% rispetto al 39,1% del 2020;
–   un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 34 milioni, rispetto a 64 milioni del 2020;
–   un risultato corrente lordo pari a 1.631 milioni rispetto a 1.285 milioni del 2020;
–   un risultato netto pari a 1.076 milioni rispetto a 866 milioni del 2020.

Sempre sul fronte del private banking, ricordiamo che Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking questo mese ha sottoscritto per intero il round di serie B+ da 18,72 milioni di euro di Alpian, la prima banca private digitale. Il finanziamento sosterrà direttamente il lancio della gamma completa di servizi di Alpian in Svizzera, che consiste in servizi di private banking e online banking.