Wall Street: Nasdaq e S&P ancora giù post crollo. Il trend dei futures Usa
Non ce l’hanno fatta lo S&P 500 e il Nasdaq a recuperare terreno dopo il tonfo della prima seduta di settembre dell’altroieri.
I due indici azionari americani sono di nuovo scesi nella sessione della vigilia, con lo S&P 500 che ha perso lo 0,16% a quota 5.520,07 punti e il Nasdaq Composite in calo dello 0.3% a 17,084.30 punti.
In controtendenza il Dow Jones Industrial Average, avanzato di 38,04 punti, o dello 0.09%, a quota 40.974,97 punti.
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Il titolo Nvidia è sceso dell’1,7% , scontando le indiscrezioni di Bloomberg, secondo cui il Dipartimento di Giustizia americano avrebbe inviato una ingiunzione alla Big Tech e ad altre aziende, nell’ambito di una indagine lanciata su possibili violazioni delle leggi antitrust.
Altri grandi nomi dell’hi-tech sono riusciti a recuperare terreno nella sessione di ieri: i titoli Advanced Micro Devices e Tesla sono saliti rispettivamente del 3% e del 4%, così come hanno chiuso in territorio positivo le azioni Meta Platforms, Broadcom e Qualcomm.
A sostenere il sentiment il ritorno della curva dei rendimenti dei Treasury Usa alla normalità, con i tassi decennali che sono tornati ad attestarsi a un valore praticamente pari a quello dei tassi a due anni per la prima volta dal giugno del 2022.
La curva dei rendimenti invertita viene considerata di norma segnale dell’arrivo di una recessione: la normalizzazione della curva ha così smorzato i timori sul worst case scenario per l’economia americana.
Lo spread tra i tassi decennali e tassi a due rimane rimane tuttavia quasi nullo, con entrambi i tassi che viaggiano attorno al 3,79%.
Alle 7.30 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones perdono lo 0,07%, mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq cedono rispettivamente lo 0,09% e lo 0,20%.
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Le scorte di magazzino all’ingrosso negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,1% ad agosto, raggiungendo 904,8 miliardi di dollari, secondo il dipartimento del Commercio. Le vendite sono diminuite dello 0,1%, mentre le attese erano per un incremento dello 0,4%. A questo ritmo, le scorte si esaurirebbero in 1,35 mesi.
Il governo tedesco ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per il 2024, con una recessione prevista per quest’anno e una ripresa attesa nel 2025. La contrazione del Pil è stimata allo 0,2% per il 2023, ma si prevede un ritorno alla crescita nel 2024 con un incremento dell’1,1% e dell’1,6% nel 2026.