Confcommercio: a febbraio indice disagio sociale fermo a 17,9 punti
A febbraio non si registra nessun cambiamento sul fronte del disagio sociale. L’indice MIC (Misery Index Confcommercio) elaborato dall’Ufficio Studi confederale resta infatti fermo a quota 17,9, valore comunque elevato che riflette la sostanziale stabilità sia del tasso di variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto, sia della disoccupazione estesa. Non a caso, si legge nella nota, a febbraio il mercato del lavoro ha mostrato variazioni molto contenute rispetto al mese precedente e ciò ha comportato una minima riduzione del tasso di disoccupazione esteso (dal 9% di gennaio all’8,9%). Dinamica opposta, ma con movimento analogamente frazionale, per i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, saliti del 9% rispetto all’8,9% di gennaio.
Breaking news
Nel primo trimestre del 2025, il gruppo Tim ha registrato un incremento dei ricavi del 2,7%, raggiungendo i 3,3 miliardi di euro. Anche l’ebitda è aumentato del 5,7%, mentre l’indebitamento finanziario netto rettificato After Lease ha toccato i 7,5 miliardi di euro. Tim conferma le guidance per l’anno in corso, mostrando una crescita solida sia in Italia che in Brasile.
Wall Street inizia la giornata con un aumento, mentre cresce l’aspettativa per la decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse. L’ottimismo sui mercati è alimentato dall’annuncio di un incontro tra le delegazioni statunitense e cinese in Svizzera.
Negli Stati Uniti, l’indice del volume delle domande di mutuo ipotecario ha registrato un incremento dell’11% nella settimana terminata il 2 maggio, dopo un calo del 4,2% la settimana precedente. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande hanno visto un aumento, con i tassi sui mutui trentennali in leggera diminuzione. Questi dati, resi noti dalla Mortgage Bankers Associations, potrebbero indicare un segnale di ripresa nel mercato immobiliare.
Le vendite al dettaglio nell’Eurozona a marzo mostrano un leggero calo mensile dello 0,1%, in linea con le previsioni, ma un aumento dell’1,5% su base annua. I dati, diffusi da Eurostat, riflettono una situazione economica complessa e mettono in luce le sfide del mercato europeo.