Alle 15.40 il Mibtel scende del 2,08% a 31.923, mentre il Mib30 perde 2,08 punti in percentuale.
Oggi c’è stato il tanto atteso debutto di e.Biscom. La matricola, verso metà pomeriggio, quota 225 euro per azione a +40%. Un andamento in linea con le quotazioni teoriche dei giorni scorsi del grey market londinese.
Se la nuova Ipo sorride, gli altri titoli hi-tech, invece, non se la passano bene. Tra gli altri: Opengate perde il 5,45 per cento, Tecnodiffusione il 4,73 cento, Cdb Web Tech 4,18 per cento. Mentre Tiscali lascia sul terreno il 4,31 per cento.
E sempre negativo l’andamento della galassia Colaninno. Il colosso della telefonia perde oltre tre punti in percentuale. Male anche Olivetti, Tecnost e Tim. Seat Pagine Gialle lascia sul terreno 4,65 punti in percentuale. In questo caso, oltre all’ondata di ordini di vendita che ha colpito tutti i settori della new-economy, gioca un ruolo negativo anche il ricorso di Fininvest contro Telecom e Seat, per abuso di posizione dominante.
Tra le blue chips uno dei pochi titoli che guadagna, in un panorama di quasi totale depressione, è Mediobanca. Le azioni dell’Istituto guidato da Enrico Cuccia salgono dell’1,34 per cento. Segno che l’idea di un divorzio graduale tra Mediobanca e Comit (domani il patto di sindacato discuterà l’uscita della seconda dal capitale della prima) piace al mercato.
In grande evidenza, dopo un lungo tempo di oblio, Alitalia. Il titolo della compagnia aerea dopo aver aperto a 2,195 euro (in rialzo del 2,52 per cento), ha raggiunto in pochi minuti quota 2,3 euro (+7,43 per cento) per, poi, attestarsi attorno a 221 euro per azione (+3,92%).
L’approssimarsi della data del rientro nell’indice del Mib30, previsto per il 4 aprile, evidentemente fa bene al titolo.